La stampa estera
Stampa estera: la Revue du Vin de France, numero speciale sull’enoturismo 2018
Si tratta di uno dei due numeri “fuori-serie” dell’anno, di consuetudine dedicato all’enoturismo, sul quale si conta sempre di più in Francia.
Si tratta di uno dei due numeri “fuori-serie” dell’anno, di consuetudine dedicato all’enoturismo, sul quale si conta sempre di più in Francia.
L’idea di “esportare” Le Rencontres Henri Jayer è venuta qualche anno a fa a Pasquale Forte, proprietario di Podere Forte a Castiglion d’Orcia. Pasquale me ne parlò assieme a Jacky Rigaux, organizzatore de Le Rencontres in Borgogna e l’idea è poi maturata piano piano.
Oggi più che mai era necessaria un’opera nella nostra lingua che mettesse i vignaioli borgognoni al centro dell’universo; che della regione portasse in superficie soprattutto i fermenti umani. È questo il merito più grande di Vini e Terre di Borgogna
A Vougeot non tutta la vigna é racchiusa nel famoso Clos costruito dai monaci di Cîteaux ormai quasi 900 anni fa. Fuori di esso ci sono infatti poco meno di 16 ettari di terra vitata, nei quali si producono ottimi vini, anche se di minor prestigio, e non soltanto rossi.
In copertina sono in evidenza le grandi degustazioni di questo numero, riguardanti i terroirs di Volnay, Pommard e del Mâconnais. Ad essere sotto esame sono i vini della fortunatissima annata 2015.
La Borgogna è sicuramente il territorio enoico più di moda, più caro, più conteso, più amato, più idolatrato del momento. Ma non è sempre stato così se uno dei più grandi personaggi borgognoni, Henri Jayer, una ventina di anni fa sentì il bisogno di “chiamare a raccolta” produttori giovani e meno giovani, organizzando una due … Continua a leggere
Anche se il servizio è situato quasi in fondo al fascicolo, cominciamo con l’Asta dei vini degli Hospices della difficile annata 2017, anche quest’anno gestita da Ludivine Griveau, che ha sostituito il vecchio régisseur Roland Masse, andato in pensione.
Dopo l’editoriale di Rodolphe Wartel (“La corte dei grandi”, vini, naturalmente) e la ricca dotazione di rubriche, delle quali si parlerà dopo, è appunto l’intervista ad Aubert De Villaine, proprietario del mitico Domaine de la Romanée-Conti, ad aprire il numero.