Bolgheri è in qualche modo “l’avamposto enoico del futuro”, dove si prova, con mezzi maggiori rispetto ad altre parti, a rimediare a quanto un clima caldo e arido per quasi tutto l’anno può creare in un vigneto.
La 2020 potremmo definiral “vendemmia espressionista” dove il reale è più complesso e difficile da intendere rispetto ad una vendemmia “impressionista” e facile da capire come la 2019.
la 2021 non è stata “solo” un’ottima annata ma un’annata dove i Barbaresco colpiscono per un rispetto e un’aderenza al territorio che non si vedeva da anni.
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Iniziamo con i Roero DOCG il focus sul nebbiolo tra Langa e (appunto) Roero: nei prossimi giorni vi parleremo di Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba per poi passare al Barbaresco 2021 e infine al Barolo 2020.
Ed eccoci arrivati alla fine del nostro “trittico in rosso” altoatesino, che ci ha visto partire dal Lagrein per passare alle uve e uvaggi bordolesi e arrivare al vitigno che ci piace definire croce e delizia della viticoltura locale: il pinot nero.
La storia dei cabernet (cioè cabernet franc e cabernet sauvignon) in Alto Adige risale a periodi recenti e se dobbiamo mettere un punto fermo non possiamo andare più indietro di 30 anni, molti meno se si parla di netta differenziazione tra i due vitigni. In effetti solo verso la meta degli anni ’90 dello scorso … Continua a leggere
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