Rossi siciliani: vini buoni ma prevedibili, forse troppo

La domanda ricorrente durante gli assaggi dei rossi siciliani è stata “Ma la freschezza?” Sapevamo perfettamente di essere in Sicilia, terra calda per definizione (Etna a parte), ma dopo aver ripetutamente incontrato rossi con alcolicità magari equilibrate ma sostenuti solo da tannini più o meno grossi e ruvidi, senza che il palato venisse titillato da sensazioni legate all’acidità del vino, la domanda ci è sorta spontanea.



Stampa estera a portata di clic: Wine Spectator, vol. 42, luglio 2017

Una immagine del Moulin Rouge di Toulouse-Lautrec è al centro della copertina di questo numero di luglio, ad accompagnare il titolo “L’arte di collezionare: i consigli degli esperti per creare una grande cantina”. Titoli minori sono per gli Chardonnay e gli Zinfandel della California, cenare a Los Angeles, il meglio dell’Australia, Louis Latour, il principe della Borgogna.



Bianchi siciliani: alcuni diamanti in un mondo troppo omologato

Assaggiare vini siciliani è sempre affascinante, specie se è estate e sono bianchi. Questo perché la Sicilia del vino è forse la regione più “estremista” d’Italia, perché vi nascono prodotti che definire diametralmente opposti è dire poco. Se lasciamo da parte le grandi masse (si parla del 70%) che emigrano verso altre realtà a prezzi … Continua a leggere



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