
Assaggi
Nebbiolo d’Alba e Langhe Nebbiolo: una forbice che si allarga
Dai risultati degli assaggi troviamo due denominazioni “cugine” ma sempre più diverse: una cresce e l’altra… molto meno.
Dai risultati degli assaggi troviamo due denominazioni “cugine” ma sempre più diverse: una cresce e l’altra… molto meno.
Una ponderata e approfondita risposta alle prese di posizione di Beppe “Citrico” Rinaldi, motivata da analisi storiche e commerciali. Un quadro esauriente sul mondo del Barolo fatto da un giornalista che lo frequenta da più di 30 anni.
Taste Alto Piemonte 2018 ha presentato in una prima degustazione una parte dei nuovi vini in commercio, nella seconda una serie di annate storiche, affiancando il tutto con i classici banchetti dove i produttori presentavano l’intera produzione.
A zonzo in un territorio vinicolo sempre più in voga, visitando cantine che vale la pena di visitare.
Non stava bene da tempo ma la morte di Bruno Giacosa è un brutto colpo per ogni amante del vino e soprattutto per chi crede in un’etica del vino.
Dai nostri assaggi è emersa un miglioramento generalizzato di altissimo profilo: anche nelle cantine piccole la mano agronomica e enologica è ben ferma e precisa. Scordiamoci i vini difettati di qualche anno fa, oggi in Alto Piemonte che tu compri un Gattinara, un Ghemme, più che Boca, Fara, Sizzano, Lessona o le denominazioni sopra dette, avrei sempre un vino di ottimo livello che, per fortuna, non è invaso da legno, che ha le precise connotazioni del vitigno e che quasi sempre costa molto meno dei cugini langaroli.
C’era una volta un territorio dove i produttori di vino dovevano guadare un fiume per andare nel vigneto, dove il più grande produttore di una denominazione ha poco più di un ettaro, dove molti non dico abbiano un insegna davanti alla cantina, ma nemmeno il campanello.
Oggi la Valtellina, dove convivono alcune grosse realtà accanto a tanti piccoli produttori (parecchi dei quali giovani) è oramai alla pari di qualsiasi altra zona blasonata d’Italia. Questo sia con i vini giovani, giocati sui profumi del nebbiolo e su una stuzzicante freschezza che gli permette un moderato invecchiamento, sia nei vini più importanti.