
VINteressa
Sostenibilità: dobbiamo imparare dalla mezzadria!
Per capire cosa vuol dire sostenibile non dobbiamo guardare avanti ma indietro e imparare a vivere un po’ tutti “in sottrazione”, anche minima.
Per capire cosa vuol dire sostenibile non dobbiamo guardare avanti ma indietro e imparare a vivere un po’ tutti “in sottrazione”, anche minima.
Fra l’alluvione di metodo classico e Champagne di questi ultimi due mesi il Monfort Rare Vintage è forse la bottiglia che mi ha colpito di più.
Era il 1988 e volevo provare un Sassicaia. Purtroppo il ristoratore mi confessò che era finito, ma aveva un Bolgheri di una giovane cantina promettente…
Foto e titolo grande di copertina sono per Mathieu Potin, vincitore del concorso “Meilleur caviste de France 2020” con la sua Cave La Vignery a Saint-Germain-en-Laye.
L’idea è semplice: narrare, utilizzando la viva voce dei contadini chiantigiani, la loro stessa storia.
Ci sono per me almeno due semplici motivi per festeggiare l’arrivo di antigastronomo.it, il luogo online (pensando a Beppe non riesco a dire blog) dove Giuseppe Lo Russo riporta i suoi pensieri, mai scontati nemmeno in periodi di saldi mentali, sul mondo della gastronomia e non solo.
Questo numero “hors-série” è un fascicolo monografico interamente dedicato agli “accords”, ossia a come coniugare cibo e vino.
Questa è praticamente un’intervista doppia perché Filippo Antonelli copre due-tre ruoli: il primo e il secondo sono quelli di produttore di Sagrantino e Presidente del Consorzio Montefalco, il terzo è di produttore/ proprietario del Castello di Torre in Pietra nella zona di Roma.
Solo un “semplice” Chianti Classico ma più complesso, sapido, armonico di una sfilza di Gran Selezione o Supertuscan!
Nel 1970, per tre anni, il Consorzio del Chianti Classico organizzò al Castello di Spaltenna una vendita en primeur di Chianti Classico