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Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.

Il vino in Cile

Probabilmente l’unica cosa che hanno in comune i vini argentini e quelli cileni, oltre alla bottiglia, è la catena montuosa delle Ande…

Il vino in Argentina (1° parte)

Sembrerà ai più assai strano, ma la prima cosa che faccio quando arrivo in un posto dove c’è un’interessante produzione di vino, è quella di cercare un’enoteca..

La comida navidena

Prima di leggere il pezzo di Tonini sul pranzo di Natale anni 50′ non mi ero reso del tutto conto che quest’anno salterò

Tango e cotoletta a Buenos Aires

Si dice che una metà degli argentini vanti origini italiane, che una metà passi il tempo cercando antenati italioti e che un’altra metà passi il tempo ululando al ritmo del tango.