Anteprima Nobile di Montepulciano: e se venisse fatta alla Leopolda a Firenze?3 min read

Dopo 3 anni ritorno a Montepulciano! Era il 20-02-20 (data palindroma?) e stavamo per entrare nel tunnel della pandemia, dunque questa volta è stato un doppio piacere essere qui.

Un’Anteprima in formato classico: prima la stampa e nel fine settimana il pubblico che affollerà Montepulciano, città bellissima ma con qualche albergo non all’altezza.

In assaggio il Nobile 2020 e la Riserva 2019. Due annate che il consorzio ha giudicato con i massimi punteggi ma che appaiono nel bicchiere decisamente diverse.

Nobile 2020

Un 2020 con un inverno particolarmente mite e siccitoso, una primavera fresca e piovosa, un’estate regolare e un autunno caldo ma anche un po’ piovoso. Un mix che ci rende un’annata che definirei “morbida” o “femmina” che dir si voglia, con vini che sembrano già pronti. Certamente vini mediamente poco acidi e non molto tannici, di ottima beva ma che non lasciano sperare molto in un buon e lungo invecchiamento. Dunque vini un po’ leggeri, con nasi in piena evoluzione e in attesa di definire una loro personalità e che saranno un giusto accompagnamento per chi cerca in un vino la piacevolezza e la bevibilità.

Una possibile interpretazione sarebbe che mediamente la ricerca di una maturazione fenolica, che indubbiamente troviamo con trame tanniche setose e dolci, abbia un po’ penalizzato lo scheletro acido, rendendo il Nobile meno nervoso di quello che normalmente dimostra di essere.

Riserva 2019

Un’annata che ha già esibito la sua grinta e dinamicità. Anche in questo caso le riserve non sono  aggressive ma hanno un’ottima personalità e un buon bilanciamento,: abbastanza pronte in beva ma che promettono ulteriori evoluzioni se le lasceremo ancora qualche anno in cantina.

In conclusione possiamo affermare che da Montepulciano arrivano notizie positive, alla luce anche di quell’evoluzione ormai consolidata di un vino da Sangiovese che ha una sua identità sempre più accentuata e trova nell’eleganza il suo massimo punto di espressione. Tradotto, significa sempre meno vitigni bordolesi, meno legni usati male e più coerenza con l’andamento climatico dell’annata.

Il Progetto Pievi

Oggi in assaggio i primi campioni da botte del progetto Pievi, prototipi di un vino di territorio che probabilmente verrà alla luce tra il 2024 e il 2025. Aspettiamo i vini definitivi per poter formulare un giudizio, ma fin da adesso sappiamo che dovrebbe essere il frutto più evidente di una divisione in dodici zone del territorio del Nobile e sarà dedicato solo ai vitigni autoctoni, Sangiovese in primis.

Una riflessione a voce alta che parte dal cuore

Adesso che Benvenuto Brunello si è sganciato dalla carovana delle anteprime mi domando se valga ancora la pena insistere sul rimanere a Montepulciano per l’Anteprima del Nobile. Comprendo l’entusiasmo nel presentare un territorio alla stampa di settore e a ospitare giornalisti dentro le proprie cantine nel pomeriggio dell’evento, ma se questo evento fosse realizzato dentro Firenze avrebbe due vantaggi da prendere in considerazione:  costerebbe decisamente meno al Consorzio e, sono convinto, porterebbe ad un numero decisamente maggiore di contatti con i giornalisti che affollano Firenze nei giorni di Chianti, Morellino di Scansano, Chianti Classico etc. Teniamo anche conto che la stragrande maggioranza di coloro che sono arrivati a Montepulciano conoscono perfettamente il territorio. Un territorio che potrebbe essere approfondito solo da chi vuole andare in visita alle cantine, come accade oggi, ma con partenza da Firenze.

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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