Matteo Bellotto è un giovane friulano che vive e lavora da anni nel mondo del vino. Ha scritto un libro dal titolo “Storie di vino e di Friuli Venezia Giulia”, che è un insieme di storie dove vini, persone e terra friulana si incrociano.
Ammetto di provare un po’ di vergogna nell’autoincensarmi per aver vinto il Premio Collio 2019, che premiava il miglior articolo giornalistico dell’anno su questa bellissima zona viticola friulana
Oggi partiamo con ribolla e friulano, domani vi proporremo i risultati di malvasia, uvaggi bianchi, pinot bianco e chardonnay e dopodomani chiuderemo con sauvignon, pinot grigio e altre uve.
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Ogni libro possiede un timbro, un colore, un atteggiamento. A volte è difficile coglierlo subito. Certe letture bisogna guadagnarsele con pazienza. Come nel caso di “È un vino paesaggio” della giornalista triestina Simonetta Lorigliola.
Il suo Clap Ros è un refosco dal linguaggio universale, bellissimo: profuma di magnolie, viole, ciliegie, lamponi e giuggiole, liquirizia e radici; al palato è puro godimento, fluido, avvolgente, bellissimo e non arriva a 10 euro!
A fare il vino col cividin è un vignaiolo che si chiama Emilio Bulfon e sta a Valeriano, dalle parti di Pordenone, nel Friuli, e se ci fosse un Nobel per i vignaioli lo meriterebbe lui, perché da anni si è messo in testa di recuperare le vecchie varietà di vigna che si coltivavano un tempo da quelle parti.