Stampa estera a portata di clic: Terre de Vins, n.555 min read

In copertina c’è Stéphane De Groodt, attore, umorista e autore della televisione belga, già pilota automobilistico professionista , con tre belle bottiglie di rossi tra le mani. E’ a  lui che è destinata l’Intervista del mese , che precede, in questo numero autunnale di TdV,  le immancabili “Foires aux vins”, che imperversano in Francia nei mesi di settembre e ottobre.

E difatti il titolo grande di copertina è appunto dedicato alle Foires. Subito sotto c’è quello che annuncia l’intervista a De Groodt, poi : la Languedoc (al femminile), la rivincita dei “cépages modestes” (termine curioso con cui sono denominati gli autoctoni meno conosciuti) e un quaderno dedicato all’enoturismo.

Si comincia con l’édito di Rodolphe Wartel, intitolato enfaticamente “Campioni!”, che però non inneggia al campionato del mondo di calcio vinto dalla Francia, ma a quello dell’enoturismo, sempre più diffuso e vincente Oltralpe. All’enoturismo è infatti dedicato un inserto a colori di 32 pagine  dal titolo “Fatevi sorprendere!”, nel quale si parla innanzitutto della Nuova Aquitania e delle opportunità  offerte dal vignoble bordolese e dalle terre del Cognac, per  passare poi al Périgord e alla Languedoc. La Bourgogne-Franche Comté, definita il paese della cuccagna,offre grandi itinerari dalla Yonne al Beaujolais,  fino alla Nièvre (sulla riva destra della Loira) e al Jura. Si chiude con Champagne e Alsace.

Parliamo innanzitutto delle famose Foires aux vins, che occupano la parte centrale della rivista. Sul palcoscenico è ancora una volta la grande distribuzione, a partire  dai colossi Carrefour e Auchan . Quali sono le migliori offerte per TdV? Da Carrefour il “coup de coeur” della redazione è per un rosso delle Terrasses du Larzac , di Château La Sauvageonne, a 8.95 euro. Occorre giusto un euro di meno per acquistare un  Graves rouge (Château des Portets) nei magazzini Auchan. Da Leclerc è invece in auge l’Alsazia : con poco meno di 11 euro ci si può portare a casa un Riesling grand cru della Cave de Turkheim. Lavinia propone (a 19.90 euro) il Morgon Côte de Py di Mee Godard, enologa lionese di origini coreane; tocca a un bianco di Mercurey , dello Château de Santenay,  rappresentare la Borgogna tra le pepite di Supermarché Match (15.99 euro). Monoprix propone (a 16.59 euro la bottiglia), un Castillon bio del Clos Puy Arnaud. Va invece sul bersaglio grosso  Intermarché con la sua offerta a 39.90 euro di un bel cru di Saint-Estèphe, lo Château Haut-Marbuzet , della bella annata 2016. Il “coup de coeur” più a buon prezzo? Viene dalla Loira: è un rosso di Chinon, 6.99 euro  nei supermercati Auchan.

Veniamo agli altri servizi annunciati nei titoli di copertina. Partiamo dai cépages modestes: “Vous avez dit modeste?”. L’articolo  introduce il ritorno in auge di  varietà come l’aligoté della Borgogna,l’aboriou del Marmandais , nel Sud-Ovest , o il persan e altre uve locali nella Savoia. Li presenta Idelette Fritsch, insieme  con alcuni produttori consultati allo scopo. Naturalmente Pierre De Benoist (Bouzeron) per l’aligoté, e poi Elian Da Ros, Nicolas Gonin , Anne e Pierre-André Déplaude, e Robert Plageoles, del Domaine che ha il suo nome,  difensore dell’indifendibile  Mauzac  e di altre varietà un tempo famose a Gaillac e poi sepolte, come il verdanel e il prunelard.

Vediamo ora le due interviste di questo numero: la prima è a Miren de Lorgeril, per la serie “Sur le Divin”. Eletta nel luglio scorso Presidente del Comité interprofessionnel des vins du Languedoc, è anche proprietaria dello Château de Pennautier, nell’AOP Cabardès, da lei rilanciato sui mercati di tutta Europa. Nell’intervista si parla dello sviluppo della Languedoc (oggi presente con 23 appellations) e dei suoi progetti di valorizzazione, dell’  esplosione dei vini rosé. L’intervista a De Groodt  verte su come ha cominciato ad apprezzare il vino,   le sue preferenze, il passaggio dalla vita estrema di pilota a quella più rilassata dell’attore. Tra gli altri articoli, non annunciati nel titoli di copertina: un bel servizio fotografico sulle vendemmie della Champagne, proprio in apertura;  la saga del mese, dedicata alla famiglia De Bailiencourt, originaria del Nord della Francia  , nelle Fiandre, e proprietaria di Château Gazin a Pomerol, acquistata nel lontano 1918, giusto un secolo fa, dopo aver acquistato l’anno prima lo Château La Dominique, nella vicina Saint-Émilion. Oggi La Dominique non è più della famiglia De Bailiencourt, ceduta alla famiglia Fayard, ma soprattutto pesa la vendita di 4 ettari e mezzo di Gazin allo Château Pétrus, resasi necessaria per pagare le immense tasse di successione di Edouard de Bailliencourt.

Nella sezione “Art de vivre”, sono presenti un itinerario di viaggio a Cipro , “Il risveglio di Afrodite” (testo e foto di Mathieu Dumenge), alla ricerca del mitico Commandaria, e due tappe gastronomiche: la prima  allo Château Deffends, a Carnoules, in Provenza , con la sua cucina franco-tailandese, e l’altra alla Hostellerie Jérôme, a La Turbie, sulla Costa Azzurra (calamari grigliati , filetti di triglia di scoglio, piccione alle olive nere con riduzione di Bandol con funghi). Poi ci sono naturalmente le numerose rubriche: le divertenti vignette di Master Chat,Terre de web,le notizie  dal mondo del vino (c’è anche una barrique leopardata disegnata da un maestro tatuatore!), la scuola del vino (conoscere il gamay noir à jus blanc),Côte d’enfer (i prezzi del Riesling Sainte-Hune di Trimbach), gli appuntamenti di Vinotez-le.

E poi: scoperte a Listrac (13 Listrac storici assaggiati da Yohan Castaing), i fichi e gli accordi  migliori per i piatti che li usano, dalle entrées al dessert,il duo di vini biologici di Laure Goy (due Muscadet di Sèvre et Maine), l’époisses borgognone e i vini consigliati per accompagnarlo (tutti di fuori regione) , i luoghi del vino (ristoranti,bistrot, enoteche), gli oggetti e i libri da comprare. Si finisce come sempre con le coulisses di Pierre Arditi (Cara Alsazia…).

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


LEGGI ANCHE