Novità in guida vini. Tre regioni bianchiste “a confronto”: Alto Adige, Trentino e Friuli Venezia Giulia2 min read

Una piccola ma crediamo significativa novità “in bianco” attende i nostri lettori: tra qualche giorno pubblicheremo in parallelo i risultati degli assaggi di alcuni dei territori più “bianchisti” d’Italia e cioè Alto Adige, Trentino e Friuli Venezia Giulia.

Si tratta di otre 600 bianchi degustati e di solito pubblicavamo i risultati e i commenti divisi per regioni: da quest’anno, dato che queste regioni hanno molti vitigni/vini in comune abbiamo pensato di pubblicare i risultati di vitigni come Chardonnay, Sauvignon, Gewürztraminer, Pinot Bianco e Pinot Grigio  confrontandoli tra loro.

Alto Adige, panorama

Per esempio pubblicheremo lo stesso giorno, i risultati degli Chardonnay altoatesini, trentini e friulani, poi la stessa cosa faremo per i Sauvignon, i Pinot Grigio, i Pinot Bianco, gli uvaggi e infine per i Gewürztraminer, in modo che un appassionato potrà farsi un’idea più chiara e ampia non solo se l’annata è andata meglio in una regione o nell’altra,  ma di come questi vitigni si comportano in zone molto diverse tra loro. Li commenteremo sia nel loro ambito regionale che in comparazione con gli altri e alla fine crediamo verrà fuori un quadro sicuramente più variegato e approfondito.

Trentino, Val di Cembra

Siamo convinti che questo modo di procedere permetterà ai nostri lettori di avere, anche dal punto di vista dei possibili acquisti, idee più chiare, nonché farà capire meglio le possibilità che una guida online ha in più rispetto alle cartacee.

Friuli Venezia Giulia, Panorama in Collio

Naturalmente per alcuni vini (Friulano, Malvasia Istriana e Ribolla in Friuli, Nosiola in Trentino e alcuni semiaromatici altoatesini) questo non sarà possibile ma forse è giusto così perchè si riuscirà ad evidenziare meglio le peculiarità uniche di quelli che giustamente vengono chiamati vitigni autoctoni.

Insomma una piccola rivoluzione “in bianco”che vi aspetta al vostro rientro dalle ferie. Che ne pensate?

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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