Gavi del Comune di Gavi DOCG Bruno Broglia 2015, Broglia2 min read

Come sa chi mi conosce bene purtroppo non ho una cantina quindi evito di comprare vini da conservare: quando mi vengono regalati li nascondo, cercando di preservarli da sbalzi termici e luce, così bene da dimenticarli, per poi fare piacevoli ritrovamenti. Anche questo lo sa chi ha condiviso con me bottiglie scordate e ritrovate in fondo a quello che chiamo “l’armadio delle meraviglie” da quando vi ritrovai un vino francese che mi avevano detto di aspettare a bere e… avevo aspettato tanto da dimenticarlo.
L’altro giorno mi sono accorta che, in un angolo, al riparo dalla luce diretta del sole ma non troppo dagli sbalzi di temperatura, in mezzo ad alcuni vini rossi non pregiati c’era  finito anche questo Gavi del 2015.

Di primo impatto l’ho considerato “andato”, e mentre pensavo “Chi asserba asserba al gatto”, come diceva la mi’ nonna, con poca convinzione lo stappavo. Inutile aspettare che fosse a temperatura, nel caso lo avrei buttato e ciao. E poi grazie anche all’abbassamento delle temperature di quei giorni in quell’angolo non c’era caldo e il vino non era a più di 10°-12°C.

Il tappo era a posto. Appena messo nel bicchiere un giallo paglierino con riflessi dorati mi dice che forse ancora non tutto è perduto e al naso ne ho conferma. Note di fiori bianchi, frutti maturi ma ancora freschi tra i quali distinguo nettamente ananas e albicocca, che ritrovo in bocca con una punta piccante che ricorda lo zenzero ed una chiusura leggermente ammandorlata piacevolissima.

Aperitivo perfetto!

Lo metto in frigorifero e finisco di cucinare la mia pasta ovviamente senza glutine, con gamberi, vongole e zucchine. Abbinamento non male.
Ne rimangono un paio di calici che accompagneranno, molto meglio, direi perfettamente, un filetto di salmone alla piastra con rucola cucinato per cena.

Circa 15 euro in enoteca (questa annata credo sia esaurita). 100% uve cortese, vinificato e maturato in acciaio. 14° alcol.

Tiziana Baldassarri

Ho due grandi passioni: il mare ed il vino. La prima mi fa vivere, la seconda gioire. Dopo il diploma di aspirante al comando di navi mercantili ho lavorato nella nautica sia in terra che in mare per poi approdare a scuola, dove sono assistente tecnico mentre dopo il diploma di sommelier ho partecipato attivamente alla vita di FISAR  facendo servizi, curandone i corsi come direttore e ricoprendo cariche istituzionali.

Ma la sublimazione assoluta della passione enologica è arrivata con l’arruolamento nell’esercito di winesurf dove degusto divertendomi  e mi diverto degustando, condividendo sia con gli altri “surfisti” sia con coloro che ci seguono, le onde emozionali del piacere sensoriale.


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