Vinerdì IGP, un vino in 300 battute
Questa cuvée di pinot nero (60%) e chardonnay per metà vinificato in legno non esce tutti gli anni ma uno vorrebbe berla tutti i giorni.
Al naso il timbro del pinot nero è importante ma in bocca la finezza dello chardonnay dice la sua. Naso complesso, sorso pieno e suadente, una liquida goduria!
Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.