Un Trento DOC che si beve di corsa1 min read

Come quasi tutti, da ragazzino ero appassionato di ciclismo e imitavo i miei eroi pinzando un cartoncino sui raggi della bici o facendo correre le palline con i volti dei corridori su piste costruite con la sabbia. Oggi non seguo più il ciclismo, ma quando ho visto la bottiglia di Francesco Moser dedicata al record dell’ora sono scattati i ricordi e non ho resistito.

Il 51,151 è appunto il Trento Doc Brut prodotto dalla famiglia Moser per celebrare lo storico record dell’ora conseguito da Francesco nel 1984 a Città del Messico.

Il 51,151 è realizzato con sole uve Chardonnay provenienti dai vigneti di Maso Warth, ad un’altitudine di 350 metri, e in Valle di Cembra ad altitudini comprese tra 400-700 metri. Cosa ne penso? Che si beve con la medesima velocità e in molto meno di un’ora tanto è bilanciato nel dosaggio, fresco e profumato come aria di montagna, e di spuma fine cremosa e persistente.

Merito di una parte che affina in legno e di una permanenza sui lieviti di 30 mesi. Il 51,151 è un Blanc de blancs ma l’azienda della famiglia Moser produce altre tre versioni di Metodo Classico: un Brut Nature, un Rosè ed un Blanc de noirs, tutti a prezzi onestissimi.

Lo trovate su ancora disponibile su www.viniwines.com a 26,00

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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