Un nobile di quarant’anni3 min read

Per Montepulciano insieme all’Anteprima è arrivato anche il compleanno. Quaranta vendemmie dalla conquista dello status di D.O.C.G. e più precisamente da quando vennero apposte sulle bottiglie le prime fascette di questo genere, in assoluto. Erano per l’esattezza le bottiglie di Contucci, presente alla degustazione celebrativa che si è svolta giovedi 20.

Alamanno ha significativamente e umilmente ricordato che nell’occasione i produttori, per via dell’introduzione dell’assaggio obbligatorio, furono costretti a prendere atto di valutazioni sui propri vini che andavano al di là del campanilistico “il mio è meglio del tuo”.

L’evento è stato introdotto festosamente addirittura dalla musica dell’inno del Vino Nobile, una melodia di cui colpevolmente ignoravo l’esistenza.

Poi la conduzione di Adua Villa è andata avanti in modo fluido, alleggerita da citazioni di vari fatti salienti cha hanno marcato gli anni scritti sulle etichette dei dodici vini assaggiati. Quindi musica, sport, eventi internazionali. Ma il piatto forte è toccato a Daniele Cernilli per il commento sui primi sei vini, e a Christian Eder sui secondi sei. Cernilli è stato come sempre assai preciso e aneddotico nelle memorie; Eder ha portato un punto di vista più internazionale e distaccato, scrivendo per la rivista Vinum che suona latino ma è scritta in tedesco.

Abbiamo cominciato col Nobile 1979 di Contucci, seguito dalla Riserva ’85 di Fanetti. Due campioni di resistenza, terziarizzati come da aspettative ma in grado di affascinare con una certa eleganza. Ci ha sorpreso a seguire la Riserva ’88 di Boscarelli, colore profondo e notevole densità. Figlia anche di un’ottima annata per i sangiovese toscani, ci è sembrata pienamente viva e godibile con note di frutta cotta, spezie e goudron.

Aromaticamente complesso e bilanciato nel sorso il seguente Poliziano, frutto di un caldo 1990. L’annata fa da svolta verso il decennio seguente, spesso raccontato come epoca della corposità a tutti i costi e dell’iniezione di vitigni “internazionali”. Tuttavia sia il Gracciano della Seta ’95 che il Tenuta Valdipiatta ’98 rivelano ancora oggi buona freschezza quasi officinale e profilo relativamente snello, il secondo anche per via di un millesimo che è stato rivalutato nel tempo come ha sottolinato Cernilli.

Il 2001 di Dei ha sfoggiato complessità e armonia, e molto piacevole è risultato Le Berne 2005, con ottima corrispondenza aromatica naso-bocca pur essendo figlio di un meteo estivo capriccioso. Bene espressa nei profumi anche la Riserva 2008 di Godiolo; appena più corposa la selezione I Quadri 2010 di Bindella, a suggello di un decennio che come ha sottolineato Eder ha evidenziato una svolta, in direzione di profili più equilibrati e in qualche modo più “autentici”.

Siamo quindi passati agli ultimi campioni con un’annata davvero difficile, la 2012. La Riserva di Carpineto se l’è cavata bene, profumata anche se un po’ asciutta in bocca. Finale con l’Alboreto 2015 di Fattoria La Talosa, dal bouquet fresco e floreale e dal gusto armonico, un bel giovinetto.

Tutti assaggi interessanti e in qualche caso sorprendenti, la degustazione non ha avuto momenti di noia. Non ha peraltro individuato un filo conduttore che mettese a fuoco un “carattare del Nobile”. E magari non era questo lo scopo.

Il lapsus di Adua Villa quando ha detto “Montalcino” invece di “Montepulciano” è stato ripetuto da altri poco dopo. Identità sfocata?

Andrea Rossi, attuale Presidente del Consorzio, ci ha detto che gli ultimi indicatori sul flusso turistico a Montepulciano hanno mostrato due milioni di presenze nell’anno, in grande crescita e in chiaro legame col sex appeal enologico. I cambiamenti dunque non sono solamente nel carattere dei vini, e in questo “altro” il Nobile ha carte da giocare. È il compleanno, dunque auguri!

Alessandro Bosticco

Sono decenni che sbevazza impersonando il ruolo del sommelier, della guida enogastronomica, del giornalista e più recentemente del docente di degustazione. Quest’ultimo mestiere gli ha permesso di allargare il gioco agli alimenti e bevande più disparati: ne approfitta per assaggiare di tutto con ingordigia di fronte ad allievi perplessi, e intanto viene chiamato “professore” in ambienti universitari senza avere nemmeno una laurea. Millantando una particolare conoscenza degli extravergini è consulente della Nasa alla ricerca della formula ideale per l’emulsione vino-olio in assenza di gravità.


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