Terre de Vins, n. 47, maggio-giugno 20172 min read

Titolo grande per la supervendemmia 2016 a Bordeaux e foto di copertina per Jean-Jacques Bonnie, dello Château Malartic-Lagravières (Pessac-Léognan). Poi: Corbières Boutenac, Cinema, con Klapisch, la cucina della Vallée du Rhône, speciale Pessac-Léognan.

Si comincia con l’édito di Rodolphe Wartel, sul dibattito, cruciale quanto irrisolto, sulla mineralità dei vini. Poi, come sempre: le vignette di Master Chat, Terre de web con i suoi migliori clic, l’immagine (la mostra delle foto di Sebastião Salgado allo Château Palmer),le rubriche (l’angolo del caviste, Côte d’Enfer, la scuola del vino…) , le notizie  dalla Languedoc  alla Champagne, gli appuntamenti di Vinotez-le.

L’archi-tendance , le pagine dedicate agli architetti nel mondo del vino, questa volta riguarda il ristorante  la Maison Vougeot. Di seguito : Pierre Gagnaire a La Grande Maison, il ristorante di Bernard Magrez a Bordeaux,l’incontro con cinque futuri sommeliers , poi , per la serie “Sur le divin” , intervista a Louis-Fabrice Latour, 11a generazione della nota Maison borgognona, interessato più alla Grande Bourgogne (il Beaujolais, l’Auxerrois, l’Auxois) più che all’Oregon. Altra intervista: questa volta a Cédric Klapisch, regista di talento (“L’auberge espagnole”), che ha appena concluso un film interamente girato in Borgogna, “Ce qui nous lie”, nel quale recita anche Jean-Marc Roulot, vigneron di culto di Meursault. La saga di questo numero riguarda la famiglia Malet-Roquefort, proprietaria dello Château La Gaffelière, a St. Émilion.

L’ampia sezione centrale di questo numero è naturalmente interamente dedicata ai Primeurs di Bordeaux 2016 .Una équipe  di giornalisti di Terre de Vins passa in rassegna 450 Bordeaux, con le proprie note di degustazione e i coup de coeur. Qualche nome (18/20 o più, escludendo Premier e Seconds crus 1855)?  A St. Estèphe: Calon-Ségur, Lafon-Rochet, Montrose; a Pauillac : Clerc-Milon, Lynch-Bages, Pédesclaux,  a St. Julien: Beychevelle e Branaire-Ducru; a Margaux : Lascombes e Palmer, nelle Graves: Chevalier , Haut-Bailly, Smith-Haut Lafitte, La Mission-Haut Brion e Carmes-Haut Brion, Malartic-Lagravière. Nella Rive Droite: a Pomerol, Lafleur, Pétrus,l’Évangile, L’Église-Clinet, Vieux Chateau Certan; a St. Émilion, Ausone, Canon , Cheval Blanc, Pavie, Trottevieille, La Tertre Roteboeuf.

Abbiamo intanto superato pag. 100. Le pagine della gastronomia sono questa volta dedicate al Brie de Meaux (vini e formaggi) , al carciofo, al ristorante bistronomico Aux Gourmand s di Montélimar.

Poi: le pepite della redazione (selezione di spumanti della Provenza) , una verticale di Altenberg de Bergheim Grand cru d’Alsazia del Domaine Marcel Deiss . L’escapade proposta in questo numero è a Boutenac, cru emergente dell’AOC Corbières, dove trionfa il Carignan, l’escapade fuori Francia è ad Atene.

Dopo i libri e gli accessori da vino, chiude il numero la pagina con i commenti di Pierre Arditi (“En coulisses”) l’attore del vino per eccellenza. Completa questo numero  un inserto di 32 pagine a colori, annunciato in copertina, riguardante il terroir di Pessac-Léognan (molte foto, molte famiglie del vino , molti bei palazzi).

€ 6.00  in Francia, € 7.10  in Italia

 

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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