Terre de Vins, Hors-Série Oenotourisme, 20182 min read

Si tratta di uno dei due numeri “fuori serie” dedicati all’enoturismo, un fenomeno in grande ascesa in Francia come in Italia. Introdotto dall’editoriale di Sylvie Tonnaire (“1.001 incontri”), questo fascicolo speciale presenta 43 diversi  itinerari di viaggio, distribuiti in tutta la Francia.

Ciascuno di essi comprende una breve illustrazione, nella quale sono messi in evidenza i principali punti di attrazione , accompagnata dall’immancabile carnet pratico  con gli indirizzi da  provare (per i vini, il cibo, l’ospitalità), e, naturalmente, da  molte foto. Si comincia, come sempre, da Sud.

Sette gli itinerari della Valle del Rodano : Ampuis,  Drôme (Tain-l’Hermitage, Grignan),   Sainte-Victoire, Vaucluse (l’enclave des Papes,Gigondas, Avignon).  E’ poi la volta della vicina Provenza, con itinerari nelle Bouches du Rhône e il   Var, e dell’Occitanie , con moltissime proposte riguardanti la regione del Gard, l’Hérault, Aude, nelle terre del Cabardès e in quelle della Blanquette de Limoux.

Si resta a sud con il Roussillon (due itinerari diversi) e con la Corsica. Bordeaux è naturalmente protagonista , con le novità della capitale, e ben sette itinerari diversi riguardanti le varie regioni del bordolese : Médoc settentrionale (da Saint-Seurin de Cadourne a Saint-Estèphe), Médoc meridionale (da Pauillac ad Arsac, passando per  Margaux), Graves (da Léognan a Mazères), le terre dei grandi moeulleux (da Barsac a Sauternes), l’Entre-Deux-Mers, tra la Garonne e la Dordogne, la Rive Droite (Pomerol, Libourne, Saint-Émilion) e infine le Côtes-de-Bordeaux, passando per Bourg e Fronsac.

Due itinerari riguardano invece la Charente, le terre del cognac, prima  dei tesori nascosti del Sud-Ovest (la gastronomia di Cahors, nel Lot, Gaillac, Fronton  e Madiran). Più sacrificati, in confronto , Est e Francia settentrionale : l’Alsazia , con due itinerari, la Champagne (Aube ed Épernay), Loira (Touraine e Vendée), un solo itinerario ciascuna per la Savoie e per il Jura.

Eccoci quindi alla Borgogna, con tre itinerari suggeriti dal borgognologo Laurent Gotti: il primo nella  Côte-d’Or insolita, il secondo da Pommard a Igé, passando per la Côte-Chalonnaise, infine  dalle colline e i castelli del Beaujolais alla Valle del Rodano . Insomma, molte idee stuzzicanti, moltissimi indirizzi poco conosciuti, accanto a quelli più battuti, a ricordarci che in Francia  (come in Italia) non c’è solo vino.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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