Si tratta di uno dei due numeri “fuori serie” dedicati all’enoturismo, un fenomeno in grande ascesa in Francia come in Italia. Introdotto dall’editoriale di Sylvie Tonnaire (“1.001 incontri”), questo fascicolo speciale presenta 43 diversi itinerari di viaggio, distribuiti in tutta la Francia.
Ciascuno di essi comprende una breve illustrazione, nella quale sono messi in evidenza i principali punti di attrazione , accompagnata dall’immancabile carnet pratico con gli indirizzi da provare (per i vini, il cibo, l’ospitalità), e, naturalmente, da molte foto. Si comincia, come sempre, da Sud.
Sette gli itinerari della Valle del Rodano : Ampuis, Drôme (Tain-l’Hermitage, Grignan), Sainte-Victoire, Vaucluse (l’enclave des Papes,Gigondas, Avignon). E’ poi la volta della vicina Provenza, con itinerari nelle Bouches du Rhône e il Var, e dell’Occitanie , con moltissime proposte riguardanti la regione del Gard, l’Hérault, Aude, nelle terre del Cabardès e in quelle della Blanquette de Limoux.
Si resta a sud con il Roussillon (due itinerari diversi) e con la Corsica. Bordeaux è naturalmente protagonista , con le novità della capitale, e ben sette itinerari diversi riguardanti le varie regioni del bordolese : Médoc settentrionale (da Saint-Seurin de Cadourne a Saint-Estèphe), Médoc meridionale (da Pauillac ad Arsac, passando per Margaux), Graves (da Léognan a Mazères), le terre dei grandi moeulleux (da Barsac a Sauternes), l’Entre-Deux-Mers, tra la Garonne e la Dordogne, la Rive Droite (Pomerol, Libourne, Saint-Émilion) e infine le Côtes-de-Bordeaux, passando per Bourg e Fronsac.
Due itinerari riguardano invece la Charente, le terre del cognac, prima dei tesori nascosti del Sud-Ovest (la gastronomia di Cahors, nel Lot, Gaillac, Fronton e Madiran). Più sacrificati, in confronto , Est e Francia settentrionale : l’Alsazia , con due itinerari, la Champagne (Aube ed Épernay), Loira (Touraine e Vendée), un solo itinerario ciascuna per la Savoie e per il Jura.
Eccoci quindi alla Borgogna, con tre itinerari suggeriti dal borgognologo Laurent Gotti: il primo nella Côte-d’Or insolita, il secondo da Pommard a Igé, passando per la Côte-Chalonnaise, infine dalle colline e i castelli del Beaujolais alla Valle del Rodano . Insomma, molte idee stuzzicanti, moltissimi indirizzi poco conosciuti, accanto a quelli più battuti, a ricordarci che in Francia (come in Italia) non c’è solo vino.