Anche se non abbiamo trovato le punte qualitative dell’ultima degustazione, sia i 2018 che i 2017 assaggiati hanno mostrato la solita bella e netta aromaticità e una piacevolezza di alto livello.
la zona del Verdicchio dei Castelli di Jesi, pur essendo famosa in Italia per i suoi vini non è assolutamente una monocultura, anzi. Sulle dolci colline attorno a Jesi, sia quelle a sinistra che a destra dell’Esino, le vigne non sono la maggioranza: la campagna è equamente suddivisa tra seminativi, boschi, vite e olivo.
Domandone iniziale: come si chiama quel vitigno a bacca rossa che se fosse un uomo gli verrebbe diagnosticato un disturbo dissociativo della personalità? Risposta: il Lacrima di Morro d’Alba. Non esiste vitigno con le sue caratteristiche! Da una parte un naso con incredibili e potentissimi profumi di rosa, viola, chiodo di garofano e molte altri frutti e spezie, tanto da fartelo sembrare un vino dolce. In bocca invece trovi un vino secco di medio corpo, buona freschezza, spesso con tannini piuttosto pungenti, in qualche caso astringenti.
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