Stampa estera. Terre de Vins, Speciale 2021 sull’enoturismo3 min read

E’ un numero speciale, dedicato interamente all’enoturismo. Dopo la grande crisi post-covid,  si rivede un po’ di luce e le speranze sono molte. Le vigne e il vino sono un elemento di grande richiamo, e le aziende vedono nell’accoglienza dei viaggiatori una risorsa complementare di non scarso peso. Come tutti gli anni vi sono presentati molti itinerari diversi, distribuiti tra le varie regioni del vino francese, ovviamente partendo da quelle con una più affermata vocazione turistica.

Si tratta di 200 indirizzi “sicuri”, piccoli comuni, musei, cantine, aziende e associazioni , segnalati da “Terre de Vins”, che ogni anno assegna i suoi trofei dell’enoturismo, in nove diversi settori di attività (dall’architettura e i paesaggi alla pedagogia e alla valorizzazione dell’ambiente.   I “laureati”, ossia i vincitori di una medaglia (di bronzo, d’argento e d’oro) sono 27, tre per ciascuna area tematica.

Ogni itinerario propone cinque indirizzi di sosta in località e strutture di interesse enoturistico, accompagnati da una breve descrizione, e da un “carnet pratique”, ossia le indicazioni necessarie per soggiornare, dove mangiare e degustare. Uno spazio più ampio (una pagina intera) è invece dedicato alle strutture insignite delle medaglie d’oro delle varie categorie di concorso.

La Valle del Rodano è rappresentata da quattro itinerari (Ardèche, Châteauneuf, Ventoux e Lubéron),altrettanti ne ha  la Provenza   (Terroir d’Aix, Littoral, Var  e Dracénie). Poi è la volta della Corsica (da Corte a Calvi), della Languedoc , con quattro diversi itinerari (Gard, Hérault- Pic Saint-Loup e dintorni dello stagno di Thau, Aude, da Limoux a La Clape), del Roussillon (percorso del Train Rouge e l’area di Canet-en-Roussillon , tra galets roulés, stagni e il mare).

Sono ben sette gli itinerari nel bordolese (la capitale Bordeaux, Médoc settentrionale e meridionale, Graves e Sauternais risalendo la Garonne, Entre Deux-Mers e i due nella Rive Droite). Il Sud-Ouest è protagonista con il Bergeracois, le due rive del Lot, Gaillac e Madiran, poi la Charente (quella marittima, che si spinge fino a La Rochelle,  e la Charente dei grandi Cognac). Infine la Loira chiude questa sezione dedicata principalmente alle regioni occidentali con due itinerari  (dagli châteaux all’Oceano e il grande Centro)

La terza e ultima sezione copre le regioni dell’Est: Champagne, Alsace, Jura e Bourgogne. La prima comprende tre itinerari: le grandi Maison, il canale della Marna in bicicletta e la Champagne dell’eredità borgognona, nella quale sono presenti le tracce dei monaci. La Borgogna in quanto tale è rappresentata da tre itinerari riguardanti rispettivamente lo Chablisien, il sud (da Mercurey a Pouilly) e il Beaujolais verde. Un itinerario nelle terre dell’Arbois (da Lons ad Arbois) è la proposta per un viaggio nello Jura, e, infine l’Alsazia propone due percorsi, rispettivamente  per il nord  degli châteaux (da Zellemberg  a Epfig) e per il sud dei villaggi fioriti (da Beblenheim a Ungersheim).

schoenenbourg, Alsazia

E’ovviamente impossibile citare anche solo una  parte degli indirizzi proposti. Mi limiterò dunque ad accennare ai Prix d’Or assegnati al Centre Viticole Champagne Nicolas Feuillatte, a Chouilly, premiato per la speciale sezione Architettura e Paesaggio, per il suo nuovo spazio accoglienza e la sede sociale dello Champagne Feuillatte inaugurati nel 2017, alla Martell , a Cognac, per la categoria Arte, Cultura e Savoir-Faire, con gli edifici del ‘700 e la sua Tour Gâtebourse , costruita nel 1928 e utilizzata per l’imbottigliamento fino a una quindicina di anni fa, ora restaurata come sede di una istituzione culturale, e infine allo Château Haut-Bages Libéral, nel Médoc, per le sue iniziative educative e di valorizzazione dell’ambiente.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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