Produttori + giornalisti x vini bendati = WOW!3 min read

Prendi un gruppo (circa 30) di importanti produttori provenienti da tutta Italia, aggiungi altrettanti giornalisti di cui parecchi dall’estero, mescolali in una decina  tavoli con un numero paritario di produttori e giornalisti e fai assaggiare a tutti i vini BENDATI di questi produttori. Il risultato sarà un nuovo tipo di manifestazione in cui riesci a degustare, a cercare di riconoscere  e  capire le caratteristiche dei vari vini, AIUTANDOTI L’UNO CON L’ALTRO. Praticamente tutto il contrario dei classici ruoli istituzionali in cui il produttore decanta il suo prodotto  e il giornalista annuisce più o meno convinto.

 

Questo è successo domenica 21 ottobre a Montefalco, come evento più importante di una manifestazione che ha visto arrivare giornalisti italiani ed esteri per visitare e conoscere l’Umbria e i suoi vini.

L’evento è stato organizzato grazie a Tasteumbria, marchio che raccoglie alcuni produttori, non solo di Montefalco, i quali stanno cercando di promuovere il proprio territorio. Dico  “stanno cercando di promuovere” perché in realtà la degustazione doveva essere molto diversa:  aperta solo ai Sagrantino del 2002 e quindi presentarsi come una retrospettiva (gratuita!)dedicata solo ai produttori di Montefalco che avessero voluto presentare il loro vino di quell’annata.

Purtroppo, non si riesce a capire perché……(magari che conosce un po’ il territorio lo capisce al volo), i produttori hanno risposto picche e quindi non è rimasto altro a Giampaolo Tabarrini, avendo già ottenuto il finanziamento europeo,  di telefonare ad amici produttori italiani e chiedergli di far parte di questo evento che alla fine possiamo dire riuscitissimo.

Ma tanto per farvi salivare eccovi i produttori che hanno assaggiato assieme a noi e di cui abbiamo degustato, rigorosamente bendato, almeno un loro vino. (Tanto per farvi continuare nella salivazione, tutti avevano portato i prodotti “TOP”: per esempio Isole e Olena aveva messo il Cepparello )

 

Piemonte

Giacomo Fenocchio

Ettore Germano

Trentino Alto Adige

Kofererhof – G. Kershbaumer

Tenuta Waldgries

Friuli Venezia Giulia

Ronco del Gelso

Lombardia

Aldo Rainoldi

Veneto

Inama

Nicolis

Toscana

La Cerbaiola – Salvioni

Isole & Olena

Le Macchiole

La Fornace

Marche

Fattoria San Lorenzo

Abruzzo

La Valentina

Valentini

Campania

Pietracupa

Nanni Copè

Puglia

Morella

Basilicata

Elena Fucci

Sicilia

Passopisciaro

Girolamo Russo

Graci

Umbria

Antano

Madrevite

Roccafiore

Tabarrini

Villa Mongalli

 

Come vedete fior di nomi e  indubbiamente vini di alto livello.

 

Ma il bello non è stato tanto il poter degustare questi vini,ma  riuscire a scambiare pareri degustativi “da pari a pari” senza che nessuno volesse insegnarti o venderti qualcosa.

 

Assaggiare dei vini bendati, tra cui ci sono anche quelli del produttore che hai accanto, stimola il giornalista ad evitare pareri trancianti ma semplicemente a ricercare le reali caratteristiche di un vino, partendo dal colore, dai profumi e dalla struttura per risalire al vitigno e solo dopo al produttore.

D’altro canto i produttori, sapendo che potrebbero stroncare il proprio vino (almeno al nostro tavolo, per fortuna non è accaduto) cercano le stesse cose dei giornalisti, in un reciproco spalleggiarsi che serve solo a capire le caratteristiche reali dei vini.

Diciamo che mi sono risentito addosso lo spirito dei “Master of Wine” la cui tecnica non punta subito a dare un punteggio ma a identificare il prodotto e solo dopo giudicarlo.

Ma, ripeto, la cosa bella è stata l’essere tutti uguali di fronte al vino e così poterlo analizzare, discutere, inquadrare in una maniera che non capita praticamente mai.

Per questo devo dire grazie a Tasteumbria, a Giampaolo Tabarrini e a Maddalena Mazzeschi che ha organizzato la due giorni ed è uscita pure viva dalla gestione di almeno 3000 bicchieri in tre ore.

 

Magari la manifestazione era nata in maniera diversa ma per come si è messa, meglio sia andata così. La quadratura del cerchio potrebbe essere, il prossimo anno, organizzare sia la retrospettiva del Sagrantino che un nuovo assaggio come questo.

 

Visto il risultato non si può lasciar perdere una formula così centrata e originale.

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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