“Metiusco” fascinoso, brillante e intenso rosé1 min read

I primi caldi ci fanno riscoprire il piacere di certi vini, forse erroneamente ma il rosato resta un vino che si associa soprattutto alle stagioni calde.

Così il Vinitaly, da sempre celebra il debutto di questa tipologia che imperverserà durante tutta la primavera e l’estate.

In grande spolvero in questi ultimi anni, anche se i numeri delle produzioni pugliesi rendono ancora poca giustizia al fenomeno, il rosato simboleggia il Salento più di ogni altro vino e tipologia.

Il Concorso Nazionale dei vini Rosati che si terrà tra non molto a Bari celebra questo connubio, rendendo omaggio a questo vino e proponendolo in una vetrina nazionale più ampia.

l Metiusco di Palamà, può essere considerato un alfiere della tipologia, salentina in particolare, confermandosi tra i classici del territorio.

Se il colore nei rosati ,come diceva Peynaud, padre della moderna enologia, costituisce la metà del suo fascino, guardando il Metiusco se ne ha piena conferma.

Affascinanti: rosa intenso e brillante allo stesso tempo. I profumi son delicati, giocato sui toni fruttai della ciliegia, che non su quelli dei piccoli frutti rossi piuttosto comuni in questa tipologia. Bocca ricca con un alcol che dona pienezza e ben fuso in un corpo ampio ma elegante.

Molto decisa la spalla acida che va a mitigare la dolcezza del frutto e la morbidezza alcolica. Anche la persistenza gusto olfattiva è di buon livello lasciandoci un palato pulito piacevole. Una bella interpretazione moderna e tradizionale al contempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Metiusco 2011

IGT Salento Rosato

Az. Palamà

Tel. 0836.542865

Uvaggio: Negroamaro 100%:

 

Valutazione: Ottimo

Pasquale Porcelli

Non ho mai frequentato nessun corso che non fosse Corso Umberto all’ora del passeggio. Non me ne pento, la strada insegna tanto. Mia madre diceva che ero uno zingaro, sempre pronto a partire. Sono un girovago curioso a cui piace vivere con piacere, e tra i piaceri poteva mancare il vino? Degustatore seriale, come si dice adesso, ho prestato il mio palato a quasi tutte le guide in circolazione, per divertimento e per vanità. Come sono finito in Winesurf? Un errore, non mio ma di Macchi che mi ha voluto con sé dall’inizio di questa bellissima avventura che mi permette di partire ancora.


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