C’era una volta L’Oltrepò Pavese che produceva pinot nero da vendere sfuso a destra e a manca usato per andare a “rinforzare” metodo classico di varie zone. C’era una volta la stragrande maggioranza dei produttori dell’Oltrepò Pavese che mettevano in commercio dei metodo classico rustici, con pochi profumi, di scarso equilibrio e appeal.
Quello che abbiamo scritto sopra fa parte ormai delle favole, al pari con il lupo cattivo di Cappuccetto Rcosso e della strega cattiva di Biancaneve. Oggi l’Oltrepò Pavese è forse il territorio italiano per i metodo classico con maggiori prospettive di crescita e sicuramente quello con il miglior rapporto qualità/prezzo.

Assaggiamo questi vini spumanti da diversi anni ed ogni volta troviamo dei miglioramenti sia quantitativi che qualitativi: quantitativi nel senso che ci sono sempre più aziende che producono qualità e qualitativi perché i picchi toccati quest’anno da diversi metodo classico sono almeno uguali se non superiori alle altre zone spumantistiche italiane.
Questo grazie da una parte a vigneti di pinot nero (l’Oltrepò è il territorio che ha più ettari di pinot nero, circa 3.000, su 13000 totali) maturi al punto giusto per dare ottimi vini e dall’altra ad un miglioramento della tecnica viticola e enologica che, bisogna dirlo, in diversi casi era rimasta al tempo delle favole. Oggi, partendo dai pas dosé, abbiamo trovato freschezze importanti, anche leggermente austere, accanto a corpi indubbiamente di buona e ottima caratura e bollicine di buona se non ottima finezza. I nasi sono precisi, netti, con sentori fruttati molto intensi tra i vini più giovani e complessità classiche tra quelli più maturi.

Ormai in Oltrepò Pavese si sono più di 30 cantine che producono metodo classico da pinot nero di livello elevato, sia vinificati in bianco che rosé, a prezzi assolutamente concorrenziali e la stragrande maggioranza la trovate nella nostra degustazione.
Tanto per farvi capire: uno dei migliori vini dei nostri assaggi, un metodo classico da pinot nero del 2008 (!!!) in enoteca si trova a circa 60 euro, mentre un altro altrettanto buono lo puoi trovare alla metà, e il migliore in assoluto della nostra degustazione, un rosé pas dosé stratosferico di 7 anni, si attesta attorno ai 45 euro. In qualsiasi altra zona questi grandi vini costerebbero più del doppio e in generale la stragrande maggioranza degli spumanti da noi degustati ha un rapporto qualità/prezzo incredibile.

Come è incredibile che ancora non si sia riusciti ad accorciare il tormentone del nome della denominazione, perché Oltrepò Pavese Metodo Classico Pinot Nero, con le aggiunte di legge pas dosé, Rosé pas dosé, brut etc è veramente insopportabile e improponibile al giorno d’oggi.
Mentre i quasi 60 vini da noi degustati sono assolutamente proponibili: considerate che non solo cinque vini sono entrati di diritto tra i Vini Top, ma praticamente l’85% dei vini degustati ha ottenuto un punteggio di almeno 80 punti, che per noi non è per niente basso, perché , come diciamo sempre, non regaliamo voti come Babbo Natale caramelle ai bambini.
Insomma, quest’anno la sorpresa tra i metodo classico è targata Oltrepò Pavese.