Non fatevi fregare dalla veste esterna! Quella non è una bottiglia e il liquido all’interno non è un vino: l’insieme è in realtà uno Stargate, uno straordinario ponte verso il firmamento del vino.
Basta che uno provi a mettere il naso nel bicchiere e si trova trasportato in un mondo fatto di frutta (agrumi, albicocche, pesche, susine), di sentori leggermente vegetali ma soprattutto balsamici (salvia, malva, pino). E’ come camminare in un mondo di frutti, ma in alta montagna.
In bocca questo sauvignon, che nasce dalla puntigliosa bravura di Alvaro Pecorari, sembra quasi impossibile mantenga quanto promette al naso… ma lo fa! Ci riesce sfruttando un’equilibrata e ben smussata grassezza, che si dilata grazie a una sopita concentrazione e a un pH (lasciamo da parte l’acidità) che garantisce per il presente e per il futuro. Unica pecca: va atteso minimo 5-6 anni, ma è tempo speso bene.
La 2017 costa sui 20 euro, la 2015 adesso costerà un po’ di più.