I Borgogna di ottimo livello che si possono comprare senza svenarsi: Monthélie. Seconda parte, si entra nel vivo!7 min read

Ad eccezione di Les Duresses, che si trova nella sezione ovest dell’AOC, confinante con  Auxey-Duresses e che è di fatto il prolungamento naturale del climat con lo stesso nome dell’altro comune, e di Les Clous, gli altri  Premiers crus di Monthelie si trovano  tutti sul versante sud-orientale dell’appellation, in direzione di  Volnay.

Les Duresses, 6.72 ha. in  Premier cru, ad un’altitudine  tra  255 e i 286 metri, con una porzione ancora  più alta rimasta villages di circa 3 ha., che si spinge fino ai quasi 370, è un climat conosciuto soprattutto per i suoi rossi, anche se una piccola parte è di chardonnay.  Praticamente a cavallo tra Monthelie e Auxey-Duresses , è frazionato tra poco più di una decina di proprietari: le parcelle più grandi appartengono ai Domaines Bouchard Père et Fils e a Comtes Lafon , che vi producono delle ottime versioni. A torto considerati talvolta meno fini di altri Premiers crus, i vini di Les Duresses sono invece tra i migliori dell’AOC, secondi forse solo ai migliori Les Champs Fulliot.

Les Clous, l’altro Premier cru (solo la sua parte più bassa) “occidentale”, dà vini un po’ introversi, che richiedono un’attesa più lunga per venire apprezzati. Ve ne sono alcune versioni parcellari, di cui una delle più affidabili è quella proposta dal Domaine Changarnier, che produce anche valide selezioni de Les Champs Fulliot e Meix Bataille, nonché un interessante Les Duresses blanc.

Partendo dal versante ovest,  prendendo come limite la D23, in direzione di Meursault, incontriamo, da nord verso sud, una molteplicità  di lieu-dit classificati come Villages, per la maggior parte situati a sud o a ovest del paese vecchio,  non di rado proposti in selezioni parcellari non assemblate con uve di altri lieu-dit. Les Plantes, il più esteso, è una lunga striscia di 9 ha. e mezzo che bordeggia la D23, fino a raggiungere il borgo ed è spesso assemblato con parcelle di altri lieu-dit per creare dei Monthelie-Villages generici. Di Les Sous-Roches, appena un po’ più piccolo,  a ovest della denominazione  vi sono diverse versioni  proposte con il nome del lieu-dit  in etichetta. I due da me assaggiati, entrambi rossi (di Les Champs de l’Abbaye e del Domaine Laurent Père et Fils), non mi hanno colpito particolarmente: tannini piuttosto rustici, quando non coperti dal legno.  Alcuni, come Patrick Essa, ritengono questo lieu-dit più adatto allo chardonnay, ma non mi è capitato di assaggiarne. Impossibile soffermarsi su tutti i  lieu-dit  Villages: segnalo comunque Pierrefittes,  nel settore a nord-est del borgo, di cui producono buone versioni parcellari  i Domaines Changarnier e Berthelemot, Les Crais e Les Toisières,  due lieu-dit situati a sud, in direzione di Meursault, da cui il Domaine Prunier-Bonheur trae apprezzabili   cuvée singole.

Sul versante Est della denominazione le star sono Les Champs Fulliot, il più grande tra i Premier cru di Monthelie, e Sous La Velle, terzo in grandezza dell’AOC, dopo  Les Duresses. Gli altri Premiers crus, situati più a ridosso del paese, sono invece assai più  piccoli, spesso inferiori a un ettaro di estensione, e ometterò di parlarne, anche perché di minore interesse, limitandomi ad accennare al più grande di essi,  Les Riottes, un climat originariamente assai più piccolo, poi allargato incorporandovi la parte sud del confinante Hauts Brins:  vi si produce un rosso potente, che alcuni, come lo Château de Monthelie, preferiscono proporre in un Premier cru di assemblaggio.

Les Champs Fulliot é il Premier cru meno alto di Monthelie (tra i 283 e i 298 m.) ed è unanimemente ritenuto il climat migliore in assoluto dell’appellation, capace di dare vini, principalmente rossi, degni di quelli della vicina Volnay anche per quanto riguarda la loro capacità di evolvere nel tempo. I poco più di 8 ettari del Premier cru sono suddivisi tra numerosi Domaines (una quindicina?), ciascuno con una porzione generalmente inferiore al mezzo ettaro. La parcella più grande (0.88 ha.), un Clos confinante con La Taupine, appartiene all’onnipresente Domaine Bouchard Père et Fils, che vi produce un’ottima versione. Vi posseggono parcelle proprie più piccole anche altri famosi Domaines e Maison de négoce delle due Côtes, come Jadot e Faiveley, mentre tra i Domaines insediati nel comune   segnalo i Domaines Dujardin, Changarnier e Florent Garaudet, nessuno dei quali si sognerebbe naturalmente di proporlo se non in  cuvée singole, visti il prestigio e la qualità di questo cru. Il vino più celebrato di Les Champs Fulliot  è però probabilmente un bianco, prodotto dal Domaine Roulot,  da una piccola parcella di appena 0.19 ha. : anche il prezzo è super, e ovviamente non è  facile trovarlo. Tra i bianchi è molto apprezzabile pure quello del Domaine Georges Glantenay, che vi produce anche un  valido rosso .

Risalendo verso nord , e leggermente più in alto, si trova  Sur la Velle, nel gruppo dei tre  migliori secondo Armando Castagno, insieme con Les Champs Fulliot e Les Duresses : con il primo di essi è la prosecuzione naturale, nel territorio di Monthelie, del Premier cru di Volnay Clos des Chênes . Pur se vi sono altri Domaines che ne propongono una propria selezione, la maggior parte di esso (la metà) appartiene allo Château de Monthelie (indirizzo molto raccomandabile per qualità e prezzi),  che ne produce una eccellente versione.

Quasi in continuità con Sur la Velle, con cui confina col suo lato sud, è Le Clou des Chênes (appena poco più di 1 ettaro e mezzo), l’altro climat “Première cuvée” di Monthelie per Lavalle, eppure promosso al rango di Premier cru solo nel 2006. La vigna è assai alta (quasi 330 m.) e scoscesa, con pendenze che arrivano al 18%. Nonostante le piccole dimensioni, vi producono proprie selezioni  diversi Domaines, ma quasi la metà è del Domaine Eric Suremain che ne trae un rosso eccellente.

Incastonato tra Les Champ Fulliot e Sur la Velle, andando in direzione del paese, occorre ancora considerare anche Les Vignes Rondes, un climat Premier cru, che pur non probabilmente al loro stesso livello, produce dei Monthelie rossi molto piacevoli e assai ben fatti di diversi Domaines, che si spartiscono i suoi poco più di due ettari e mezzo.  

Qui ho trovato il vino che vi propongo: Monthelie-Premier cru rouge Les Vignes Rondes 2019 Domaine Prunier-Bonheur

Denso e succoso, é un Monthelie davvero ben fatto: di buona struttura (reggerà bene una decina di anni, migliorando), molto floreale al naso, ricco e rotondo sul palato, dalla sottile venatura minerale, molto equilibrato e persistente.

Il  Domaine Prunier-Bonheur  è una piccola cantina con sede nella  vicina Meursault, ma i cui 8 ettari di vigna sono principalmente locati tra Monthelie e Auxey-Duresses. I Domaines che producono vini di Monthelie con sede nella sua area comunale sono una diecina, tra cui il Domaine Changarnier  e il Domaine Dujardin, che propongono diversi Monthelie parcellari da lieu-dit singoli. Sono comunque numerosi , oltre a quelli più grandi e conosciuti già citati, i produttori insediati nei comuni più vicini come Meursault , Auxey-Duresses e Volnay, spesso di piccole dimensioni e da scoprire solo recandosi sul luogo.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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