Noi pensavamo di essere in Alto Adige e invece i bicchieri ci stavano sussurando paroline come Bolgheri, Bordeaux, Napa. Il bello era che i sussurri erano accompagnati da vini che potevano tranquillamente competere con i più blasonati di quelle zone e di ogni parte del globo.
So che sto dicendo qualcosa di forte e per molti versi inatteso, ma forse la nuova frontiera di Cabernet Sauvignon, Merlot e Cabernet Franc è quella tra Salorno e Bolzano.
Mai come quest’anno (se ci pensiamo bene mai, e basta!) ci siamo infatti trovati di fronte a Cabernet Sauvignon vibranti e pieni, a Merlot freschi ma cicciuti, a uvaggi dinamici e complessi, tutti dotati di tannini estremamente dolci e vivi, piacevolissimi al palato. E non si è trattato di uno o due vini o di un’annata particolarmente fortunata: l’enorme miglioramento è generalizzato e ha anche probabilmente una semplice spiegazione: l’aumento medio delle temperature.
Quando i nostri amici produttori di Cortaccia alcuni anni fa ci dicevano che la loro zona era particolarmente vocata per il Cabernet Sauvignon noi prendevamo nota e magari ci credevamo anche, ma poi assaggiavamo qualche vino, rimanevamo attaccati a tannini verdi o a legni esagerati e azzeravamo il discorso.
Con i vitigni bordolesi sta succedendo l’esatto opposto che con il pinot nero: il secondo sta andando a cercare nuovi terreni per adattarsi ai cambi climatici, cabernet e merlot invece i terreni ce li hanno adatti ma avevano bisogno di un forte cambio climatico per decollare. Nel frattempo venivano messe a punto le vinificazioni, affinato l’uso del legno e così quando il clima si è adeguato al terroir l’esplosione qualitativa è stata immediata.
Vi garantiamo che alcuni vini degustati della zona di Cortaccia possono competere alla pari con qualsiasi Cabernet Sauvignon o Merlot del mondo, sia che provengano da zone classiche e “fresche” come Bordeaux che da zone emergenti ma affermate e più calde come Bolgheri, sia da qualsiasi angolo della terra dove questi vitigni sono piantati.
Erano almeno cinque anni che non assaggiavamo questi vini, che ci hanno letteralmente lasciato a bocca aperta e da oggi in poi li degusteremo ogni anno perché sono una delle cartine tornasole che ti fanno capire quanto stanno cambiando (in meglio) i vini altoatesini.