Franciacorta: non è una “guerra per il vendemmiatore”, però…3 min read

Questo articolo non vuole colpevolizzare nessuno ma solo far capire ad un comune appassionato come per produrre vino (dal più piccolo viticoltore alla cantina più grande) si debbano superare difficoltà che non si immaginano e si sommano a quelle “normali”, che già da sole mettono i produttori a dura prova.

Pochi giorni fa, durante il filmato su ZOOM dove presentavamo i migliori assaggi delle degustazioni franciacortine appena terminate, ad un certo punto mi è venuto da chiedere ad ogni produttore presente quando avrebbe iniziato a vendemmiare. Praticamente tutti hanno parlato del periodo che va dal 7-8 agosto al 15-16 e la cosa è finita lì.

Però si vede che, senza volerlo, devo aver toccato un argomento sensibile, quello che potrei chiamare con un frase roboante, “la guerra per il vendemmiatore”

Infatti era finita da pochi minuti la diretta Zoom che un amico mi ha scritto parlandomi di questo problema, che poi ho cercato di capire meglio domandando a destra e a manca.

In pratica la vendemmia in Franciacorta vede la raccolta di enormi quantitativi d’uva non solo in pochissimi giorni ma praticamente negli stessi giorni.

Con maturazioni sempre più abbreviate causa il riscaldamento globale trovare la data giusta di vendemmia per dei vini spumanti è sempre più complesso ed è sempre più importante non sforare quei giorni, pena ritrovarsi con basi spumanti meno adatte e quindi dover partire con un handicap da eliminare poi in cantina.

Inoltre, last but not least, il disciplinare non permette la vendemmia a macchina, solo manuale.

Per questo è fondamentale avere a disposizione nel momento giusto molti vendemmiatori per raccogliere il tutto in tempi brevi.

Il problema è che molti vendemmiatori ci possono anche essere, ma sia che:

  • Vengano assunti attraverso organizzazioni esterne , le stesse che forniscono squadre di lavoranti  per  i lavori in vigna durante l’anno
  • Vengano assunti direttamente dall’azienda utilizzando manodopera italiana
  • Vengano assunti direttamente dall’azienda utilizzando manodopera straniera

Si pone il grave problema della  concomitanza di vendemmia, e qui inizia “la guerra” per l’accaparramento dei vendemmiatori, specie quest’anno che, causa Covid-19, ci sono grossi problemi per far entrare manodopera dai paesi dell’est, Romania in primis.

Quindi, se vuoi avere la certezza di averli non solo devi assumerli prima di un altro produttore, ma almeno farli lavorare uno-due giorni prima degli altri in modo che poi rimangano per tutto il periodo.

Questo, qualcuno lo dice sottovoce, porta spesso a leggeri anticipi di vendemmia, perché pur di avere la squadra numericamente giusta, qualcuno inizia a vendemmiare leggermente prima.

Del resto ho visto con i miei occhi nei giorni scorsi cimare e sfogliare vigneti che verranno vendemmiati dopo 7-10 giorni, solo per permettere ai vendemmiatori di fare più velocemente il loro lavoro.

Inoltre, almeno per quanto riguarda la manodopera italiana c’è un altro problema: pensi di averne 100 e invece il primo giorno te ne arrivano 85 che magari il secondo giorno diventano 75 perché il lavoro è pesante. Quindi ti ritrovi con un bel numero di vendemmiatori in meno.

Ci sono naturalmente tante cantine che hanno i loro vendemmiatori, le loro squadre, delle persone sicure su cui contare ma, all’opposto, qualcuno che non trova vendemmiatori è costretto a raccogliere dopo gli altri.

A questo punto mi direte che tra una vendemmia su Monte Orfano e una nella zona di Ome corrono almeno 10 giorni e quindi esiste una forbice temporale su cui giocare. Questo è vero ma si sta parlando di due piccole zone, il grosso della Franciacorta si vendemmia in 7-10 giorni ed  è in quei giorni che i vendemmiatori sono richiestissimi e qualche volta introvabili.

Tutto questo, come accennato all’inizio, non per voler puntare il dito su una pratica che comunque si ripete da anni ma per far capire quanti problemi possano nascere e debbano essere superati se vuoi fare delle buone bollicine, in Franciacorta e non solo.

A proposito di buone bollicine: i risultati dei nostri assaggi arriveranno in autunno, portate pazienza e magari, come anticipazione, guardatevi il nostro filmato sui migliori vini delle degustazioni franciacortine.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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