Finalmente in Valle d’Aosta nasce il Consorzio di tutela1 min read

La Valle d’Aosta era rimasta l’unica regione italiana a non avere un consorzio di tutela vini, ma da qualche giorno (dal 25 marzo per precisione) questa lacuna è stata colmata.

La vecchia  VIVAL  Associazione dei Viticoltori della Valle d’Aosta si è sciolta e 42 produttori (che rappresentano quasi il 90% dei vini a denominazione della regione) si sono uniti nel neonato Consorzio. Presidente è stato eletto Stefano Di Francesco titolare della cantina  Di Francesco Gasperi.

Oltre a gestire la tutela il consorzio seguirà anche la promozione e in questo senso il suo primo atto sarà la presenza al prossimo Vinitaly.

Dobbiamo confessare che diamo questa notizia con particolare piacere non solo perché amiamo i vini della Valle d’Aosta ma anche e soprattutto perché speriamo che il nuovo organismo possa aiutarci a parlare dei vini di questa regione. Infatti nella nostra guida vini e nel nostro giornale la mancanza della Valle d’Aosta è un cruccio che ci portiamo dietro da anni.

In un momento in cui eleganza e finezza la fanno da padrone nei mercati di alto profilo, non assaggiare e non parlare dei vini valdostani era ed è una pecca che speriamo, grazie al neonato consorzio, possa essere superata.

Quindi facciamo tanti auguri di buon lavoro a tutti i produttori del neonato consorzio e naturalmente al presidente Stefano Di Francesco.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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