Degustazioni rossi sardi: Sardegna Cannonau DOC e Mandrolisai DOC in netta crescita2 min read

La Sardegna in rosso quest’anno ci ha dato indicazioni precise, mettendo i vin DOC ad un livello superiore rispetto agli IGT, che rappresentano anche una buona fetta degli uvaggi prodotti in regione.

Abbiamo detto “una buona fetta” perché se c’è una denominazione piccola ma con meravigliose perle è il Mandrolisai DOC, a base di bovale, cannonau e monica. Ogni anno ne degustiamo pochi ma mostrano sempre una grande eleganza e finezza aromatica in una regione dove i rossi hanno comunque corpo, alcol e importanza. E’ una piccola denominazione che andrebbe conosciuta con maggiore attenzione e nel prossimo viaggio in Sardegna (covid permettendo) lo faremo.

Vigne nella DOC Mandrolisai

Se il Mandrolisai ci ha stupito il Cannonau DOC ha confermato un miglioramento generalizzato, anche e soprattutto nella zona di Mamojada che si dimostra non solo un enclave baciata da dio per questo vitigno ma sta sempre più assumendo la veste di territorio da imitare, anche dal punto di vista sociale.

Quando però si incontra una denominazione dove oltre l’80% dei vini supera gli 80 punti (e noi, come sapete, siamo piuttosto tirchi nei punteggi) vuol dire che oltre alle punte c’è un miglioramento generalizzato, che si esprime con vini non crediamo meno alcolici ma più bilanciati, con tannini meno aggressivi. In altre parole ci sembra di capire che sul Cannonau si sta lavorando con mano più leggera ma senza snaturare il vitigno. Questo in realtà succede praticamente in tutta l’isola fuori che a Mamojada, dove le condizione climatiche e il terreno permettono di “spingere di più l’accelleratore” senza che i vini divengano squilibrati.

Vigna vecchia di cannonau a Mamojada

Passando a parlare degli IGT da varie uve dobbiamo notare una scontata diversità aromatica e strutturale ma stranamente una ricerca estrattiva maggiore rispetto ai vini DOC. Non vogliamo scomodare termini mutuati da altre regioni ma in qualche caso ci è sembrato di vedere i prodromi di un “SuperSardinia” e questo potrebbe servire forse per vendere a prezzi maggiori ma sicuramente renderebbe l’isola e la sua viticoltura poco comprensibile.

Si può puntare su Cannonau Riserva di maggiore ampiezza e soprattutto di chiara connotazione territoriale o su Mandrolisai di maggiore austerità ma sempre con lineare finezza e nerbo, ma proporre IGT potenti e tannici oltre ad essere una mossa sbagliata e anche un qualcosa fuori tempo massimo, perché il mercato non ricerca praticamente più questa tipologia.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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