Dal Sahara la conferma: 2017 grande vendemmia!4 min read

Questo articolo era uscito ad agosto del lontano 2012: ci sembra giusto riproporlo adesso, alla vigilia di una vendemmia che ha, purtroppo, tutte le caratteristiche di una 2012 o 2003 e che, come al solito, viene presentata come eccezionale.

 

Oramai la vendemmia 2012 è partita e accanto alla raccolta fioccano i soliti pareri estremamente ottimistici dei produttori sul come saranno i loro vini del 2012. Noi di Winesurf, che qualche dubbio su questa vendemmia l’avevamo e l’abbiamo, per tagliare la testa al toro siamo andati ad intervistare la persona forse più adatta, un produttore abituato a vendemmie estreme, a temperature quasi impossibili, a terreni estremamente difficili.

Stiamo parlando  del famosissimo  Annat  A’ Faiv Star, vignaiolo sahariano la cui cantina Te Parev  sforna anno dopo anno grandi vini  in una regione difficile ma estremamente vocata per la viticoltura.

Vini come il suo C’ Hamel  Rosè prodotto con il sistema del salasso assoluto ( si estrae il 100% del mosto e il rimanente si usa per fare il Mir ’ A-Col, rosso importante dell’azienda) o l’inconfondibile bianco Hannaat Peerfet, da uve caaac’tus, sono nei sogni di tutti gli appassionati.

I mille problemi che annualmente deve superare nei suoi vigneti, posti a cavallo (pardon, a cammello) del Tropico del Cancro e quindi nella zona di più difficile coltivazione sono oramai, grazie a internet,  il pane quotidiano di migliaia di appassionati.
Ma veniamo all’intervista.


Winesurf

Buongiorno Annat!

Annat
Che Allah vi protegga e faccia piovere.

W
Proprio di questo volevamo parlare. Come sta andando questa difficile annata 2012?

A
2012?? Guardi che noi siamo alla vendemmia del 1433 e devo dire in tutta onestà che sta andando molto meglio di quella del 2012.

W
Scusi, non capiamo…

A
Questo è il difetto di voi europei, volete capire tutto! Comunque, 2012 o 1433 sono di fronte forse alla miglior vendemmia da quando faccio vino.

W
Ma non è stata un po’…siccitosa??

A
Ma chi vi ha detto queste stupidaggini! In effetti alcune zone del Sahara  ha fatto abbastanza caldo e le piogge  sono state molto scarse,  ma qui da noi siamo in presenza di un microclima particolare. I venti marini portano nuvole almeno ad ogni morte di Papa  o normalmente ogni 10-15 giorni..

W
Venti marini??? Ma voi siete a 1200 chilometri dal mare!

A
E meno male, altrimenti ci sarebbe troppo vento e troppe precipitazioni. Ci toccherebbe fare molti trattamenti e poi la falda acquifera  riceverebbe tanti, troppi veleni.

W
Falda acquifera…nel Sahara???

A
Certo! Qui da noi, grazie appunto alle precipitazioni che Allah ci manda abbiamo una buona fertilità del terreno: inoltre la grande escursione termica giorno/notte conferisce alle uve caratteristiche uniche.

W
Torniamo al nostro argomento: come sta andando la vendemmia?

A
I bianchi per le basi spumanti sono già in cantina! Li abbiamo vendemmiati qualche giorno prima del normale per preservare aromi e soprattutto acidità: un po’ come nella vostra Franciacorta. Le uve però erano sanissime. Purtroppo abbiamo avuto una resa più bassa del normale, tipo 30-35 q.li per duna, ma la qualità è eccezionale. Mai avuta una vendemmia così da quando Maometto andò alla Montagna! Forse sarà anche merito della vendemmia notturna che oramai facciamo da alcuni anni.

Per quanto riguarda i bianchi fermi  stiamo per raccogliere il Cameltraminer (vitigno aromatico particolarissimo che sprigiona forti sentori di cammello sudato al galoppo  n.d.r.) mentre per  l’Oasignon è ancora presto. Permettetemi una breve digressione: qualcuno sostiene che questi due vitigni non siano molto adatti al Sahara ma io dico e ripeto che tutto il segreto sta nel microclima che, qui da noi, è sempre particolarmente favorevole! Per esempio i produttori qua attorno hanno avuto vari attacchi di Ohi Dio (vento caldo a cui non ci si può opporre ma solo inchinare), ma le nostre vigne, grazie  forse alle continue preghiere, non ne sono state toccate.

W
Andiamo avanti…e sui rossi che ci dice

A
Voglio essere sincero. Sui rossi quest’anno riusciremo a fare grandi cose, forse le migliori da sempre!

W
Ma non vede qualche problema per l’alcol eccessivo, lo squilibrio generale, la mancanza di  maturazione fenolica?

A
Ma certo che no! Intanto abbiamo avuto diverse brevi pioggerelle anche d’agosto e poi le nostre sono piante vecchie, alcune risalgono addirittura all’Egira. Hanno radici profondissime e sopportano il caldo alla perfezione. Perché non venite da noi a controllare? Sono solo 26 ore a cammello dall’oasi più vicina che si raggiunge con 3 giorni di jeep dal più vicino aeroporto. Vi aspettiamo! Potreste venire per la vendemmia notturna del Camellet Sauvignon.

W
Grazie ma abbiamo molti impegni, la prossima volta magari. Comunque, in conclusione, crede veramente che questa vendemmia sarà di alto livello?

A
Ne ho la certezza e la certezza me l’avete data voi italiani! Se nonostante tutto il caldo che avete avuto, la siccità durata mesi , i blocchi di maturazione, l’appassimento dell’uva in pianta, le vendemmie anticipate,  moltissimi consorzi e produttori hanno già dichiarato che sarà una grande vendemmia, perché non devo crederci anch’io?

 

 

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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