Cremant de Bourgogne 2017 En Chazot, Louis Picamelot1 min read

Una freschezza agrumata introduce a un naso più complesso, con note di mirabelle  ed erbe officinali; l’effervescenza è sottile e delicata, sul palato è di esemplare purezza,  appena sfiorata da una sfumatura golosamente vinosa.

Insomma un signor Crémant de Bourgogne, prodotto da Philippe Chautard alla Maison PIcamelot, una delle più antiche a produrre  spumanti a Rully, nella Côte-Chalonnaise. En Chazot, qui nella versione del 2017, uno dei tre crémant parcellari di questa Maison: un blanc de noirs da pinot nero 100% , di una vigna a 350 m. sopra Saint-Aubin acquistata nel 2007.

Gli altri due sono Les Reipes, un blanc de blancs 100% chardonnay, da un’altra parcella della stessa tenuta, e l’ultimo-pure assai interessante-  En Espoutières, da un assemblage di chardonnay e pinot noir di una vigna recentemente ripiantata a Talant, , un sito vinicolo storico scomparso a seguito dello sviluppo urbano della capitale e ora recuperato, situato proprio sopra Dijon.

Da provare per constatare gli enormi progressi compiuti dai Crémants de Bourgogne in questi ultimi anni, in cui i consumatori cercano alternative valide agli Champagne.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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