Colli di Luni Vermentino Numero Chiuso, Lunae Bosoni. Verticale 2008 – 20185 min read

Il tutto nasce con un mio messaggino a Diego, figlio di Paolo Bosoni, nonché responsabile insieme al padre della cantina omonima, una delle realtà più importanti e convincenti della Liguria.

Diego mi risponde: “sei mica in zona oggi?”

Io: “si sono a casa”

Diego: “Ho aperto un po’ di vecchie annate di Numero Chiuso… praticamente tutte… mi farebbe molto piacere fartele assaggiare”

Io: “arrivo!!!”

Da tempo considero questo vino una delle migliori espressioni territoriali. Siamo nei Colli di Luni, un lembo di terra che dalla Lunigiana scivola lungo l’alveo del fiume Magra, lambendo vari comuni, sia toscani che liguri. La cantina Lunae Bosoni i trova a 5 minuti da casa mia, dunque…carpe diem.

Diego mi aspetta a Ca’ Lunae, a Castelnuovo Magra (il mio paese), nella struttura di famiglia dedicata alla vendita e promozione dei loro vini; un’antica cascina contadina sapientemente restaurata che ospita all’interno anche un interessante museo di storia enologica locale.

Le bottiglie, aperte da qualche ora, mi aspettano su un tavolo; sono pieno di curiosità perché ho visto questo vino muovere i suoi primi passi e l’ho assaggiato nel tempo, ma mai mi sarei aspettato di trovarmi di fronte a tutta la serie completa.

Il Colli di Luni Vermentino Numero Chiuso nasce dalla volontà di Diego Bosoni di esplorare il potenziale di invecchiamento del vitigno vermentino.

Nelle migliori annate le uve sono selezionate, a mano, da due parcelle della collina di Castelnuovo Magra. Le vigne  hanno un’età media di 30 anni circa. In cantina vengono sottoposte a pressatura soffice con i raspi. Vinificazione in acciaio e affinamento in botte, anzi “nella botte” (sempre la stessa fino ad oggi) per 18 mesi: altri 18 rimane fermo in bottiglia prima di essere messo in vendita. (adesso in uscita il millesimo 2018).

Mi preme sottolineare la lungimirante scelta del contenitore di affinamento: “la necessità di avere un contenitore che permettesse la giusta microossigenazione ma che fosse anche meno invasivo possibile”…frase di Diego da scolpire a fuoco sulle scrivanie di tanti vignaioli!!!

Eccoci dunque alla verticale (non sono state vinificate le annate: 2014, 2012, 2010)

Userò brevi descrizioni e nessun punteggio.

2018

Inverno freddo e poco piovoso; primavera piovosa che ha favorito lo sviluppo vegetativo; estate mite con poca pioggia che non ha comunque portato stress idrico. Vendemmia regolare con buona materia prima.

Naso esuberante con molta frutta e agrumi, leggera nota elegante di legno in sottofondo. Acidità in evidenza. E’ un vino molto dinamico, ancora tutto da svolgersi, scalpitante.

2017

primavera precoce interrotta da una gelata che ha coinvolto molte aree vitivinicole del centro nord. I Colli di Luni protetti dalle Apuane e dal mare ne hanno risentito meno. Estate molto calda ma con notti comunque fresche. Vendemmia iniziata 20 giorni prima della media e calo della resa del 15% di rispetto alla normalità.

Naso con note legnose che coprono il frutto; manca un po’ di peso al palato; il vino appare al momento il meno convincente ma l’esperienza mi dice che spesso le annate piccole riservano ai loro vini piacevoli sorprese nella seconda parte della loro vita: vedremo in futuro.

2016

Inverno non eccessivamente freddo. Una primavera decisamente più piovosa, con un leggero aumento delle temperature ha consentito il giusto sviluppo vegetativo delle viti. L’estate caratterizzata (dalla seconda settimana di luglio in avanti), da un clima caldo-mite tipico del territorio. Le uve hanno completato al meglio la maturazione.

Evidenzio un colore paglierino con riflessi dorati piuttosto intenso; aromi di frutta tropicale dominano la scena; ingresso al palato ampio e deciso con una bella ricchezza di estratti, lungo e persistente

2015

Primavera piovosa e temperature in rialzo. In estate, giornate lievemente più calde della media (30-32°C) e notti abbastanza fresche. Le piogge limitate con conseguente riduzione di carico di uve del 20%. La vendemmia è iniziata in anticipo di due settimane. Tenori zuccherini ideali e un ottimo equilibrio tra pH e acidità.

Al naso note leggermente terziarizzate ma piacevoli e pulite, fiori appassiti e mallo di noce in evidenza; palato caratterizzato da un ottimo bilanciamento, il finale è leggermente amarognolo ma lungo ed elegante.

2013

Estate calda, con temperature sopra la media. Tuttavia, le riserve idriche accumulate nel periodo invernale e primaverile hanno permesso alle piante di non subire gravi stress idrici.

Profumi intensi e avvolgenti di canditi e pasticceria; apertura al palato di grande intensità, si rileva una bellissima “pasta” delle uve, bilanciatissimo. Malgrado queste intensità il vino rivela una finezza estrema e una dinamicità che lo manterranno vivo per lungo tempo.

2011

Le temperature elevate del mese di aprile hanno anticipato la stagione vegetativa di almeno due settimane. La fine di giugno e l’inizio di luglio sono stati piuttosto freschi (22°C di media). Durante il mese di agosto si sono registrate invece temperature medie giornaliere elevate (anche sopra i 30°C) che hanno colpito dal punto di vista della resa e delle componenti aromatiche.

Al naso note complesse, quasi chimiche ed eteree con vernice e balsamico. E’ comunque pulito e intrigante; ben bilanciato, lungo ed elegante

2009

Primavera con temperature sopra la media che hanno indotto un germogliamento veloce e regolare. Medesima situazione per la fioritura. Estate abbastanza regolare; la raccolta è iniziata nei primi giorni di settembre, con un clima caldo e soleggiato.

Risalta un colore giallo oro intenso; un’elegante terziarizzazione degli aromi con idrocarburi in sottofondo fanno da preludio ad una fase di maturità in corso. Bilanciatissimo e potente, grande spessore di materia prima, lungo, elegante e ancora vivo.

2008

Primavera e un inizio d’estate piovosi. Tuttavia, grazie al microclima ventilato e sempre benevolo, non si sono verificate particolari problematiche, specialmente nei vigneti di collina. Sole e caldo subentrati a partire da inizio luglio, ritardo di maturazione di un paio di settimane rispetto alle medie locali.

Un naso simil “borgognone” tradisce una botte all’epoca nuova e poco rodata, il piacevole boisée  sottolinea aromi di fiori e frutta appassita. La bocca è giustificatamente un po’ cedevole. Ancora pulito e piacevolmente in beva.

In una semplice scala

Grande annata: 2015

Ottime annate: 2016 – 2013 – 2009

Buone annate: 2017 – 2011 – 2008.

N.B. La 2018 ha il potenziale di una delle ottime annate.

A corollario mi vengono in mente tre termini per riassumere questa degustazione.

Riconoscibilità: in tutti i vini la matrice del Vermentino esce fuori sempre in modo inequivocabile e ci mostra il potenziale di questo vitigno in questo territorio.

Leggibilità: le annate sono climaticamente leggibili e sono il vero plus di un grande vino: mai uguale, sempre uguale!!!

Felicità: di aver avuto la possibilità di assaggiare un vino che mi ha fatto compagnia per 3 lustri della mia attività professionale. E per questo un grandissimo ringraziamento a Diego, alla sua disponibilità e alla sua gentilezza.

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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