Anteprime toscane: in chiusura “l’Altra Toscana”, se vi sembra poco…2 min read

Verrebbe quasi da dire dulcis in fundo.

Venerdì scorso, 17 febbraio,  nel centro Congressi di Firenze si è tenuto l’ultimo segmento delle Anteprime Toscane.

L’evento ha chiuso le anteprime con una carrellata finale di quasi tutte le denominazioni toscane rimaste fuori dagli eventi principali. (assenti “giustificati” Montalcino e Bolgheri, assenti ingiustificati Candia e Colli di Luni).

Una caleidoscopica carrellata di consorzi ha portato in assaggio una miriade di cantine e di vini che  abbiamo potuto assaggiare aiutati dai sommelier, bravissimi anche questa volta e a cui va il plauso per averci accompagnato e aiutato in modo impeccabile per tutti i giorni dell’evento.

Condizioni di assaggio talmente efficaci che mi hanno permesso di testare ben 86 vini dalle più disparate zone regalandomi così un’esauriente fotografia dello stato qualitativo in cui stanno marciando le denominazioni minori.

Vale la pena di elencare tutti i consorzi presenti: Carmignano, Rufina, Colline Lucchesi, Cortona, Maremma, Montecucco, Orcia, Suvereto, Terre di Casole, Pisa e Valdarno di sopra.

E poi il giovane ma onnicomprensivo Consorzio Vino Toscana IGT, che rappresenta qualcosa come circa 1500 tra produttori e imbottigliatori, pari a circa 95 milioni di bottiglie, che ha permesso anche un bell’assaggio di tanti IGT toscani interessanti.

Dagli assaggi ho potuto notare come il livello medio dei vini della regione negli ultimi dieci anni si sia decisamente alzato; oggi scegliere di bere un vino toscano assume anche un significato qualitativo importante, una certezza che richiama consumatori da tutto il mondo.

Il brand Toscana sull’etichetta di un vino è molto forte, tanto da superare in notorietà molte delle sue denominazioni, anche blasonate. Il nome Toscana mediamente comporta un aumento delle vendite del 15%, perché sinonimo di qualità, e per divulgarlo quale veicolo mediatico migliore delle “Anteprime Toscane”. La regione pare lo abbia capito da tempo e l’edizione appena conclusa mi sembra possa ricondursi esattamente nel solco dello sforzo comunicativo dei suoi dirigenti.

Si chiude il sipario sulle anteprime con la consapevolezza di aver partecipato ad uno degli eventi più complicati ma anche meglio organizzati del panorama vinicolo, non solo nazionale.

Infine una richiesta da queste pagine per gli organizzatori: visto che sono ormai più di venti anni che molti di noi partecipano all’evento quasi ininterrottamente, potreste prevedere un piccolo cadeaux Sanvalentiniano da portare a casa, per coloro (me compreso) che per tutti questi anni hanno passato quella sera lontano dalle proprie o dai propri innamorati? Grazie! 😊

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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