Anteprime Toscane 2023 iniziate con “Chianti Lovers e Rosso Morellino”3 min read

Finalmente dopo la pandemia il rito si ripete e la imponente macchina delle Anteprime Toscane torna ad attrarre migliaia di appassionati da tutta Italia e dall’estero. Da questa edizione anche il pubblico è di nuovo presente tra i tavolini dei produttori.

Appassionati si, ma anche ovviamente operatori e giornalisti. E ci siamo anche noi, “quelli delle guide”, a cogliere le prime impressioni dei vini in uscita, vini ancora in bozzolo ma che fin da adesso possono darci  impressioni di quello che ci aspetterà più avanti.

Ai padiglioni espositivi della Fortezza da Basso oltre 120 aziende del territorio hanno proposto ai Wine Lovers più di 400 etichette di Chianti e Morellino in degustazione

Chianti Lovers

E si parte subito in salita perché sotto l’intrigante e ammiccante nome Chianti Lovers si nascondono 14 sezioni di vini in cui è già molto difficile per noi operatori orientarsi, figuriamoci per il pubblico degli appassionati. Mi riferisco a: Chianti DOCG, Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Senesi, Chianti Superiore DOCG, Chianti Colli Fiorentini…etc etc e potrei andare avanti per un po’. Un caleidoscopio di territori difficili da identificare e da raccontare, magari tutti belli e interessanti e con vini difficili da paragonare. Unico vero denominatore l’uva, Il Sangiovese, a volte in purezza altre in blend ma comunque sempre a raccontarci la sua storia.

Ma un’impressione generale sugli assaggi la si può anche raccontare: l’annata di riferimento  in assaggio per il Chianti è il 2022, quella appena passata e che tutti abbiamo ancora in memoria per la siccità che ha colpito l’intero paese e per il caldo torrido che ci ha accompagnato per molti mesi. Chi si aspettava di assaggiare delle marmellate (come il sottoscritto) è rimasto piacevolmente deluso perché in media i vini si sono mostrati piuttosto leggeri (forse troppo?) e snelli, con una beva estremamente facile. Vini di pronta beva e di poca complessità che possono andare incontro a un pubblico che non cerca protagonismo nel vino ma lo vuole come degno accompagnatore dei suoi pasti principali. L’impressione, e non solo qua nel Chianti, è che i produttori adesso abbiano sempre più l’ansia di difendersi dal grande caldo e così invece di “rovinare” le uve per eccesso di permanenza in vigna, preferiscano anticipare la vendemmia, al costo di rinunciare a un po’ di complessità, grassezza e maturità polifenolica in più.

Rosso Morellino

Riconfermato il binomio con il Chianti DOCG che funziona abbastanza bene, ho avuto la possibilità di assaggiare l’annata 2022 e la Riserva 2020 che stanno per uscire in commercio.

In generale la zona più limitata ha aiutato ad una identificazione maggiore, una compattezza stilistica migliore che si riflette anche in un punteggio medio più alto ottenuto da questa denominazione. Del resto il nostro direttore è un appassionato di Morellino e se voglio tenermi il posto devo parlarne bene… scherzi a parte i risultati sono stati veramente positivi anche se le considerazioni positive e negative che ho fatto per l’annata sono le stesse e praticamente le stesse sono anche le conclusioni

Cosa mi è piaciuto del Morellino? Che le basi sono già pronte in beva, snelle ma con una bella spinta nel tempo.

Cosa non mi è piaciuto del Morellino? Che le basi sono già pronte in beva, sono snelle, troppo snelle per sentire “la Maremma nel bicchiere” dove sole o mare  la fanno da padroni.

Gianpaolo Giacomelli

È nato a Lerici, vive a Castelnuovo Magra ed è quindi uomo di confine tra Toscana e Liguria. Al momento della “scelta” ha deciso di seguire la passione per le cose buone invece del comodo lavoro dietro una scrivania. Così la “scelta” lo ha portato a Londra a frequentare i corsi per Master of Wine, finendo tempo e soldi prima di arrivare agli esami. A suo tempo ha aperto un winebar, poi un’enoteca e alla fine ha un’associazione culturale, un wineclub, dove, nella figura di wine educator, propone serate di degustazione e corsi. Fa scorribande enoiche assaggiando tutto quello che può, sempre alla ricerca di nuovi vini. Ha collaborato con varie testate del settore, contribuito alla nascita delle guide vini Espresso e Vini Buoni d’Italia prima di dedicarsi anima e corpo a Winesurf.


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