Angela Fronti vince la settima edizione del Premio Giulio Gambelli2 min read

Scusate la battuta ma quest’anno il Premio Giulio Gambelli è arrivato poco lontano da Dio!

Infatti nella Genesi Lui creò la donna il sesto giorno e invece la giuria del Premio Gambelli ha scelto una donna alla settima edizione.

Scherzi a parte, la settima edizione del Premio Giulio Gambelli per il miglior enologo italiano under quaranta quest’anno ha visto trionfare una donna, Angela Fronti. Praticamente ha vinto a mani basse, perché nella degustazione bendata che ha deciso il premio e a cui partecipavano i vini di nove enologi under 40 (complessivamente più di 40 campioni) , i vini di Istine, la sua cantina,  sono arrivati al primo, al quarto e al quinto posto, totalizzando un punteggio nettamente superiore a tutti gli altri concorrenti

Ogni anno dico che Giulio, da lassù, mette sempre lo zampino nel risultato, ma quest’anno ha fatto molto di più perché  ha vinto un’enologa di Radda in Chianti, zona che lui amava tantissimo,  naturalmente produttrice di Chianti Classico e sicuramente (il verdetto della giuria lo comprova) creatrice di vini che gli sarebbero piaciuti tantissimo perché prodotti con quell’elegante complessità e fresca profondità che sono due componenti basilari del grande sangiovese.

Per questo tantissimi complimenti ad Angela, che a Istine produce vini di assoluto valore, nel rispetto di un territorio e soprattutto di un vitigno non certo facile da ammaestrare e portare in bottiglia.

Durante la premiazione, svoltasi ieri, sabato 16 durante Benvenuto Brunello, in un Teatro degli Astrusi pieno all’inverosimile, Angela è salita sul palco emozionatissima ma dopo questo comprensibile momento ha tirato fuori una vera perla: tra i ringraziamenti ha citato Bruno Bini, l’indimenticabile cantiniere-factotum di Montevertine dicendo “L o ringrazio perché quando ero piccola regalava sempre a mio padre bottiglie di Montevertine e così sono cresciuta assaggiando quei grandi vini”.

Così sembra ci sia più che un filo diretto, tra Giulio Gambelli  e questa giovane enologa, quasi un giovanile imprinting.  Ancora una volta Giulio, da lassù, ci ha messo più che lo zampino ma questa è una delle caratteristiche di un premio che riesce sempre a scovare perle nel grande e poco conosciuto mondo dei giovani enologi.

A proposito, caro Cotarella, Presidente Assoenologi, a quando una laurea alla memoria a Giulio Gambelli?

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


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