Quando in redazione è arrivato l’invito al press tour organizzato dal Consorzio Vini Asolo Montello in occasione dell’edizione 2019 dell’Asolo Wine Tasting, mi sono subito resa disponibile a partecipare perché ero curiosa di verificare se l’impressione che avevo avuto lo scorso anno fosse stata quella giusta.
Era davvero un territorio in crescita? Con tante buone idee per una zona considerata, a torto, solo produttrice di prosecco e, sempre a torto, parafrasando il titolo di un film, “Madre di un prosecco minore”?
Inoltre non mi dispiaceva l’idea di tornare ad “asolare” proprio dove è nato questo verbo meraviglioso: asolare significa concedersi momenti di piacevolezza, quindi anche degustare puo essere una sua declinazione e si sa, noi di winesurf quando c’è da degustare (e quindi da godere) siamo sempre pronti!
Eccomi dunque, felice come una bambina in gita, partire alla volta di Asolo dove ho trovato tempo brutto come lo scorso anno ma anche la stessa calorosa accoglienza e un’organizzazione impeccabile e anche più “mirata” per noi operatori.
Nel pomeriggio della prima giornata c’è stata subito una degustazione di Recantina e Montello Rosso guidata da Franco Dalla Rosa, enologo e vicedirettore del consorzio. La degustazione ha evidenziato il carattere di questi vini, presentati in annate che andavano dalla 2012 alla 2017: tutti con la costante di freschezza e sapidità tipiche del territorio, se pure ovviamente con diverse sfumature dovute all’annata, alla durata dell’affinamento in legno, all’invecchiamento in bottiglia.
Finita la degustazione siamo andati a visitare i resti dell’antica Abbazia di Sant’Eustachio, monastero benedettino del 1062, il cui restauro è stato finanziato da Ermenegildo Giusti, imprenditore nato a Volpago di Montello e creatore nel 2000 della Giusti Wine.
Con l’idea di unire l’arte, la cultura e la storia al territorio e ai suoi vini in quest’abbazia, famosa anche perché è qui che monsignor Della Casa scrisse il Galateo, vengono organizzate visite con degustazione, oltre a manifestazioni e serate culturali, soprattutto durante l’estate.
Altra novità rispetto allo scorso anno la degustazione collettiva di prosecco delle varie cantine era alla cieca e ognuno di noi poteva scegliere se degustare tutti i campioni o solo alcuni, il tutto con tanto tempo a disposizione.
Poi era possibile spostarsi in una tensostruttura bordo piscina (però che peccato “asolare” con la pioggia!) dove erano stati allestiti banchi di assaggio con i produttori.
E adesso vi aspetterete che dica quale tra i prosecco degustati sia stato il mio favorito: invece non lo farò, almeno in parte.
Mi sono piacevolmente intrattenuta a conversare, degustando i suoi vini, con Ida Agnoletti, una vignaiola tosta e schietta come i vini che produce. Mi sono particolarmente piaciuti il suo Prosecco “Il Tranquillo”, un vino bianco fermo (tranquillo, appunto) che rispecchia la tradizione, quando con le uve prosecco si facevano sia vini fermi che frizzanti o col fondo.
Un vino ottenuto dalla selezione delle migliori uve aziendali, fruttato al naso ma in bocca fresco e sapido, asciutto e leggero, estremamente piacevole. Così come l’incrocio Manzoni, che ho trovato sapido e profumato senza essere stucchevole, con 14.5 gradi equilibrati che non si sentono. Infine una Recantina del 2017 vinificata interamente in acciaio, vino giovane e fruttato con buona struttura, sapido affiancato da una buon acidità che gli può permettere anche di invecchiare . Lo vedo bene d’estate servito leggermente fresco.
E va bene dai, vi dirò anche che il Col Fondo di Bele Casel e il Celeber, Prosecco Superiore Extra Brut di Dal Bello sonno state due conferme e restano i miei preferiti.
Mentre scrivevo quest’articolo mi sono arrivate due notizie fresche fresche, anche se una mi era stata in qualche modo anticipata durante il press tour
La prima riguarda delle modifiche al disciplinare: da pochi giorni sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale alcuni cambiamenti. Ci sono parole che adesso possono essere omesse in etichetta, altre che devono essere usate al posto di altre, altre ancora che devono invece essere indicate obbligatoriamente. Per non rischiare di fare confusione invito chi interessato a leggere direttamente la Gazzetta Ufficiale. Io confesso che leggendole mi sono persa, ho alzato il calice brindando alla semplicità e ho lasciato perdere.
L’altra novità invece sono le dimissioni di Armando Serena da presidente del Consorzio.
Una persona piacevole, schietta, che sa di buono e di sapori antichi, come i vini che produce. Serena ha accettato la presidenza di Assindustria Veneto Centro, mentre al suo posto alla guida del consorzio arriverà Ugo Zamperoni.
Auguro buon lavoro a Serena per la sua nuova avventura e sono sicura che il successore riescirà a portare ancora più in alto questo bel territorio.
Quanto a me… beh, io appena posso cerco di asolare, e voi?