L’anteprima di “ Radda nel Bicchiere” che oggi, sabato 27 e domani domenica 28 maggio, permetterà di degustare i vini di una trentina di produttori raddesi si è svolta venerdì 26 con una manifestazione riuscitissima. Eccovi un breve e piacevole (almeno spero) resoconto.
Dialogo tra me e altri due colleghi.
Macchi “Ciao ragazzi, come state?”
Collega Uno “Ciao Macchi, che ci fai a Radda?”
Collega Due “Guarda che il Macchi a Radda fa parte dell’arredo urbano!”
In questo piacevole scambio di convenevoli c’è una verità di base e cioè che parte della mia famiglia ha radici raddesi, quindi a Radda in Chianti mi sento di casa e sono felice quando ci vengono organizzate manifestazioni importanti sul vino.
Come quella che I Vignaioli di Radda hanno organizzato ieri, Venerdì 26 nella casa del Chianti Classico, per la stampa specializzata .
Siamo partiti con una presentazione del territorio viticolo di Radda che sulla carta mi era sembrato il solito brodo più o meno lungo e invece è stata una vera e propria lezione, non solo interessantissima ma precisa e ben cadenzata.
In nemmeno un’ora di tempo il bravissimo agronomo Andrea Frassineti ci ha presentato le caratteristiche pedologiche, climatiche e agronomiche del territorio di Radda con una prosa essenziale, ma sciorinando concetti molto approfonditi.
Come ha detto un produttore di cui non farò il nome “Su Radda ho imparato più oggi che in trent’anni che ci vivo!”
Scherzi a parte in questa presentazione Frassineti è partito dalla storia anche economica di questa meravigliosa zona, per passare poi alla morfologia, ai vari tipi di suolo con relative caratteristiche, alle giaciture, alle uve presenti con relativi sistemi di allevamento. Tutto questo , come detto, in un’oretta scarsa che ha tenuto il pubblico praticamente a bocca aperta.
Poi si è aperta la degustazione con ogni cantina che presentava due vini (di solito Chianti Classico annata e Riserva) ma c’era spazio anche per alcuni famosi Supertuscan del territorio.
Quello che colpisce sempre nei vini di Radda in Chianti è la croccante freschezza che, da quanto ho assaggiato, sembra darà il meglio di sé con la vendemmia 2015. Non voglio fare nomi ma alcuni 2015 degustati mi hanno veramente impressionato e nei nostri assaggi settembrini sono convinto raggiungeranno punteggi molto alti.
Ma ho trovato anche dei 2014 appena entrati in commercio dotati di fresco equilibrio e di buona sostanza, nonchè un’orizzontale dell’annata 2013 molto propedeutica per provare a capire le (ancora non pienamente espresse perché coperte dalla mano del produttore) differenze di territorio.
Insomma, sono state tre ore molto interessanti, dove questa trentina di produttori ha mostrato che stando assieme le cose si possono fare, anche molto bene.
Bravi ragazzi, complimenti da parte “dell’arredo urbano di Radda”.