Viña Tondonia  2010 Lopez de Heredia: il vero rosato, altro che Provenza!1 min read

Un rosato di 13 anni, e chi se lo immaginava che potesse essere così pimpante? I vini di Lopez de Heredia escono solo dopo lunghi invecchiamenti e il loro rosato Vina Tondonia non fa eccezione. 60% garnacha, 30% tempranillo, 10% viura, quattro anni in barrique, due travasi all’anno, chiarifica con albume d’uovo, imbottigliato senza filtrazioni e lungo affinamento in bottiglia.

Ah, dimenticavo: fermentazioni spontanee perché la Cantina Lopez de Heredia è tenacemente presidiata da lieviti indigeni, guai a introdurre disinfettanti e materiali inorganici di vario genere. L’annata 2010 in Rioja è classificata “molto buona” con una vendemmia iniziata ai primi di ottobre.

Bel colore buccia di cipolla o gronda di rame appena posata e un naso che fa impazzire: origano, spezie, molta pulizia e quella traccia minimal-ossidativa che rimanda col pensiero a certi bianchi di Jerez. Se al sorso cercate il frutto rosso o nero e le sue dolcezze, resterete delusi. Nel rosato Vina Tondonia c’è ben altro: sapidità salmastre, frutta secca e spezie orientali in una persistenza ben calibrata. Abbinato ad un, amatriciana con cipolla ha fatto una gran figura.

In Italia lo importa il Teatro del vino, ma solo per operatori. Un privato lo trova su Italvinus a poco più di 50,00 euro per l’annata 2012 altrettanto buona.

Giovanni Solaroli

Ho iniziato ad interessarmi di vino 4 eoni fa, più per spirito di ribellione che per autentico interesse. A quei tempi, come in tutte le famiglie proletarie, anche nella nostra tavola non mancava mai il bottiglione di vino. Con il medesimo contenuto, poi ci si condiva anche l’onnipresente insalata. Ho dunque vissuto la stagione dello “spunto acetico” che in casa si spacciava per robustezza di carattere. Un ventennio fa decisi di dotarmi di una base più solida su cui appoggiare le future conoscenze, e iniziai il percorso AIS alla cui ultima tappa, quella di relatore, sono arrivato recentemente. Qualche annetto addietro ho incontrato il gruppo di Winesurf, oggi amici irrinunciabili. Ma ho anche dei “tituli”: giornalista, componente delle commissioni per la doc e docg, referente per la Guida VITAE, molto utili per i biglietti da visita. Beh, più o meno ho detto tutto e se ho dimenticato qualcosa è certamente l’effetto del vino.


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