Un incontro che cambierà la storia3 min read

Nella storia (forse anche nella geografia, ma non sono sicuro) è successo poche volte. Vengono appunto definiti momenti storici perché dopo di loro le cose  cambiano e sicuramente da domani (dopodomani, esageriamo) tutto sarà diverso.

Come quando Paride, tallonando Achille per motivi di donne e non sapendo quanto quest’ultimo fosse allergico ai tallonamenti, scatena la sua ira e di conseguenza la guerra di Troia.

Tranquilli,  il fatto storico di cui voglio parlarvi è molto meno cruento, anzi non lo è per niente.

In primo luogo di incontro tra grandi personaggi si tratta: tipo quando Topolino incontra Pippo e diventano inseparabili, come  quando Giulio vede Cesare in una bettola della Gallia e la loro diventa un’unica storia, come quando Di Maio incontra Salvini… beh, non degeneriamo.

In realtà l’incontro  farà unire due importantissime realtà letterarie e non solo, portando a opere che adesso non si possono nemmeno immaginare.

Ecco, ho trovato il paragone giusto! l’incontro di cui vi parlerò  è paragonabile a quando Diderot incontra nel collegio giansenista di Quai-deux -Collions il poco più giovane D’Alembert che, affascinato dal sua profonda cultura gli dice “Sembri un’enciclopedia!”

Credo abbiate capito a che livello siamo e quindi non vi tengo più in ambasce, rivelandovi che  il 9 agosto scorso, presso  Lo Scoglietto di Rosignano Solvay (e ho detto Solvay) si sono incontrate le dirigenze ai più alti livelli e oltre del Sodalizio Muschiato e dell’Accademia degli Alterati.

Come presentare  ai pochi che non le conoscessero le due prestigiosissime associazioni? Alcune anime candide definiscono i due enti (di estrazione puramente labronica in primo, tardo romanica il secondo) come un crogiolo di menti impegnate da sempre nel leggiadro ma profondo  sviluppo della psiche umana attraverso l’adattamento della parola (sempre e comunque austeramente dotta o all’opposto crudamente realista) alle mere situazioni umane,  in altre parole un nutrito gruppo di persone che esercitano ai massimi livelli possibili la nobile arte del cazzeggio.

In realtà questo è un modo anzitutto svilente  e fondamentalmente parziale di presentarle.

 l’Accademia degli Alterati è un luogo virtuale dove tante belle penne del mondo del vino e non solo donano a tutti noi il loro sempre particolare punto di vista su le più disparate vicende umane.

Il Sodalizio Muschiato, ispirato anche da quell’ indimenticabile  scrittore e genio dell’ironia di Giorgio Marchetti (alias  Il Borzacchini)  potrebbe essere definito con le parole da lui stesso a suo tempo usate: “Accolita di spiriti ameni dediti al volontariato dell’umorismo” o, se volete, come la più effervescente (naturale) associazione  satirico-goliardica che la goliardica Livorno abbia mai creato.

Spero che dalle ripetute riunioni tra le fervide  menti che in entrambi i gruppi allignano, tanto per fare qualche  nome il Venerabile Maestro Sardelli, il caustico Stefano Caprina in arte Capras e l’Illuminato Fabio Rizzari, possano nascere opere che oscureranno il sole.

Intanto pare che il sole sia stato oscurato dal ponderoso numero di bottiglie impilate a fianco del tavolo dove gli eletti sedevano. Non conoscendo personalmente  sia il Maestro Sardelli, sia Caprina, sia gli altri sodali del Sodalizio Muschiato non mi permetto di pensare ad una loro compartecipazione alla enorme  pila di vuoti (pare nemmeno a rendere)  che tanto ha fatto parlare, rimettendo quindi ogni onore e onere dello svuotamento agli allenatissimi Accademici Alterati.

Si attende a giorni il primo risultato di tale fervida unione, magari con un  pezzo del Maestro Sardelli che, prendendo spunto dal pranzo allo Scoglietto, presenti le varie sagre presenti a Rosignan Solvay (e ho detto Solvay) e dintorni in queste calde giornate estive.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


LEGGI ANCHE