Terra di Lavoro: un arco di 16 anni per capirlo e apprezzarlo4 min read

Terra di Lavoro” è un vino di grande struttura figlio del territorio campano, che nell’immaginario collettivo di adesso è terra bianchista. Realizzato con un blend di aglianico 80% e piedirosso 20%: con quest’ultimo utilizzato per la sua capacità di smorzare i tratti più decisi dell’aglianico, conferendo armonia ed equilibrio.

Le vigne dell’azienda Galardi sono a regime biologico ed esposte a Sud-Ovest, fra i 400-500 m. slm su terreni vulcanici, ma grazie al golfo di Gaeta godono di un clima mediterraneo. La fermentazione dura circa 20 giorni, con follature ripetute più volte al giorno. Matura in barriques nuove di rovere per 12 mesi e completa poi l’affinamento in bottiglia.

Grazie alla serata organizzata dall’ “Enoteca dal Dolfo” ho potuto spaziare in una verticale che ha attraversato 16 anni di Galardi “Terra di Lavoro”.

GALARDI “TERRA DI LAVORO” 2018 IGT CAMPANIA: annata fredda e piovosa. Rubino intenso con riflessi violacei, al naso sentori ematici e vinosi, note fruttate acerbe ed un tocco di eucalipto. Palato fresco, deviazioni minerali iodate, tannino ben presente ma ancora scomposto, concentrazione di frutto nella persistenza. Da aspettare.

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2017 IGT CAMPANIA:  annata siccitosa e difficile. Rubino intenso vivace con riflessi violacei, profumi di grande complessità, frutta rossa polposa e pot-pourri fiorito, spezie, lieve note tostature, balsamiche e terrose. Al palato equilibrio tra freschezza e sapidità regalano un vino strutturato elegante caldo. Grande piacevolezza che permane nella sua lunga persistenza.  

2016 IGT CAMPANIA: annata difficile, fredda e piovosa. Rubino omogeneo, è l’annata che più si discosta dal fil rouge della verticale, al naso cupo, botanico, terroso, speziato, cenere, funghi, tabacco, cuoio, liquirizia, grafite, caffè. Al palato buona acidità e sapidità, il tannino ancora verde, permane la nota vegetale e di goudron anche nella persistenza. Da aspettare. 

2015 IGT CAMPANIA: inverno freddo ed inizio di primavera variabile, in estate bel tempo e caldo torrido. Rosso rubino brillante con sfumature granate, al naso ampio, spiccate note fruttate croccanti e floreali, rosa canina, balsamiche e speziate. Al palato vibrante freschezza ben supportata dalla sapidità e dalla mineralità iodata, il tannino spinge in attesa della sua evoluzione. Sontuoso e di grande piacevolezza gustativa, il mio miglior assaggio.

2014 IGT CAMPANIA: piovosità nei mesi invernali in primavera e all’inizio dell’estate, molto lavoro per preservare la sanità delle uve, bel tempo ad agosto. Rubino intenso e luminoso, al naso coinvolgenti sentori speziati si aprono su note di frutta rossa e sbuffi ematici, al palato tannini ancora vivaci buona freschezza e sapidità, sbuffi tostati eleganti che persistono sulla lunghezza e chiudono su note di liquirizia. L’annata 2014 è stata marchiata superficialmente e ingiustamente come “horribilis”, la riprova è in questa bottiglia che ne è uscita tra le migliori della verticale.

2013 IGT CAMPANIA: inverno, primavera ed inizio estate freddi e piovosi, agosto e settembre caldi. Rubino pieno, al naso frutti di bosco polposi, fiori rossi secchi, sensazione balsamiche e di spezie. Al palato tannino ancora graffiante con ricordi di grafite, note ematiche ed aromi tostati che permangono nella lunghezza. Lieve predominanza alcolica.

Un arco di 16 anni, dal 2018 al 2002, per approfondire la conoscenza con questo famoso vino campano.
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2012 IGT CAMPANIA: annata altalenante. Rubino  intenso, al naso profumi rotondi che vertono sulla frutta matura e fiori secchi, sentori minerali di grafite, speziati, note di caffè. Al palato piena corrispondenza, equilibrato, tannini morbidi, nella persistenza note amaricanti. Austero, cupo. 

2011 IGT ROCCAMONFINA: annata straordinaria, calda. Rubino pieno con unghia vivace, al naso ampio, prevale la componente vegetale, note botaniche, speziate e fumé, poi arriva la frutta e il floreale. Al palato ingresso vibrante, fresco, tannini molto integrati ma ben presenti, le note di cacao e il lieve sentore tostato nella persistenza lo rendono molto elegante, al massimo del suo potenziale espressivo. Grande interpretazione.

2005 IGT ROCCAMONFINA: annata piovosa. Rubino pieno con unghia mattonata, al naso incenso, grafite e fumé poi frutta in confettura. In bocca grande equilibrio gustativo, finale terroso con sentori vegetali, inizia la sua fase discendente: Da bere ora senza farlo attendere troppo nel bicchiere. 

2002 IGT ROCCAMONFINA: pronunciate nuance mattonate. Al naso terziario molto pronunciato, il sorso presenta la dolcezza di un tannino ormai totalmente digerito finale di liquirizia, carruba, foglie di tabacco e sentori botanici. Non ce l’ha fatta.

Si è confermato un prodotto che non teme affatto il confronto con grandi vini piemontesi, toscani ed internazionali e a cui il tempo non fa paura.

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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