Il Faro 2012 ottenuto da nocera, nerello mascalese e cappuccio, era ancora frutto della mano esperta di Carmelo Scarfone, accompagnato dal figlio Giovanni.
Forse non tutti se ne ricordano, ma il 1997 è stato in qualche modo uno spartiacque nel mondo del vino italiano, soprattutto dal punto di vista commerciale.
Ecco uno dei pochi, direi pochissimi, Chardonnay italiani che mi soddisfano e che cerco. Secco, minerale, austero, una bandiera siciliana piantata nel lontano 1985 che non ha affatto perso d’attualità.
Conferma dell’Etna come zona vocatissima eche sta piano piano prendendo coscienza di sé, ma il nero d’avola si propone comunque come grande interprete del resto della Sicilia.
Quando ci si trova davanti a un vino così, non è necessario mangiare nulla, è talmente emozionante che la cosa migliore è sorseggiarlo in assoluto silenzio.
La Sicilia, come e più del resto del Mezzogiorno, dispone di un patrimonio di risorse, innanzitutto umane, ma anche ambientali e culturali, poco o male utilizzate. Tuttavia il vino è una luce che – seppur a intermittenza – illumina una regione che vuole rilanciarsi e custodire l’essenza del suo terroir.
Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu ne sia felice.OkLeggi di più