Il nome del vino viene ovviamente dal nome del vigneto, Villero, tra i più prestigiosi della denominazione, piantato su un terreno argilloso e calcareo esposto a ovest
la 2021 non è stata “solo” un’ottima annata ma un’annata dove i Barbaresco colpiscono per un rispetto e un’aderenza al territorio che non si vedeva da anni.
Iniziamo con i Roero DOCG il focus sul nebbiolo tra Langa e (appunto) Roero: nei prossimi giorni vi parleremo di Langhe Nebbiolo e Nebbiolo d’Alba per poi passare al Barbaresco 2021 e infine al Barolo 2020.
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