Stupiti dal Rosita1 min read

Ed eccoci alla seconda parte dello spazio dedicato all’aperitivo più bordolese del mondo, il Lillet. Dopo la storia la pratica, quella seria, parecchio gustosa.

Pluripremiato bartender a livello internazionale, attualmente Beverage Manager per il Gruppo Buddha Bar, Francesco Galdi ci sembrava una voce autorevole per avere qualche dritta su come tradurre in concretezza la relazione tra Lillet, chinino e mixology.

«Il Lillet è un ingrediente che io uso moltissimo» racconta da Dubai dove è di base dal 2019.

«Adoro la sua versatilità, e lo spettro di drinks in cui si può usare è infinito. Il Chinino è un rimedio naturale che salvò migliaia di vite nella storia, ora caratteristico elemento amaricante di molti liquori. Qui vi propongo una versione del “Rosita”, un drink leggermente fuori dai radar, uno dei miei assi nella manica quando un ospite esigente pronuncia il temuto: “Fai tu, stupiscimi!”. Il Rosita ha un DNA simile al Negroni, avendo Spirito – Vermouth – Bitter come formula.

Gli ingredienti:

45 ml  di Tequila Reposado

20 ml  di Lillet Rose

10 ml  di Lillet Rouge

15 ml di Campari

1 dash di Angostura

Partiamo con una Tequila Reposado di qualità, aggiungiamo Lillet Rosé (preparato con vini Merlot, se non lo usate al bar, iniziate subito) e Lillet Rouge, Campari, 1 dash di Angostura Bitter. In un mixing glass versiamo e mescoliamo gli ingredienti. Serviamo in un bel rock glass con una buccia di limone come garnish. È un drink semplicissimo che spiazza per le sue complesse sfumature. Come alternativa, sostituite la Reposado con una Blanco di qualità e offritelo ad un amante del Negroni. Thank me later».

Thank you Francesco e un brindisi a noi.

Barbara Amoroso Donatti

Appassionatissima di vino e soprattutto “liquidi con qualche grado in più”. Punto di riferimento del giornale per tutto quanto riguarda il mondo dei superalcolici.


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