Una immagine del Moulin Rouge di Toulouse-Lautrec è al centro della copertina di questo numero di luglio, ad accompagnare il titolo “L’arte di collezionare: i consigli degli esperti per creare una grande cantina”. Titoli minori sono per gli Chardonnay e gli Zinfandel della California, cenare a Los Angeles, il meglio dell’Australia, Louis Latour, il principe della Borgogna.
Ad aprire la rivista è l’editoriale di Shanken e Matthews, che presenta i temi di questo numero, ovviamente partendo da quello più in evidenza, cioè come creare una grande cantina. Dopo le lettere dei lettori, le notizie e le rubriche di GrapeVine. I danni delle gelate, gli investimenti di Gaja nella regione dell’Etna,il nuovo sito web di Whisky Advocate, il Grand Tour del vino del 2017, sono gli argomenti trattati. Poi: le regole essenziali dei Pizza Parties, i viaggi, la gastronomia con la ricetta del risotto di mare da abbinare alla Falanghina, tasting di top Porto Vintage del 1997, lo shopper.
Prima dei servizi veri e propri sono le pagine degli editorialisti di WS, Laube, Kramer e Sanderson. I temi? Rispettivamente: l’arrivo di Gaja sull’Etna, la rinascita della Tenuta di Fiorano e i suoi vini, l’unicità del suolo di Chablis.
Ed eccoci all’arte della collezione: si comincia naturalmente con Peter Meltzer dalle strategie (la cantina equilibrata, la cantina capace di soddisfare subito, quella adatta a degustare, quella da investimento). Ben Lasman parla delle cantine costruite per l’invecchiamento e presenta l’esperienza di alcuni collezionisti, poi , a seguire, i suggerimenti di acquisto delle maggiori case d‘asta e dei retailers.
Samantha Falewée delinea una breve storia del cavatappi, poi James Laube si sofferma sui migliori Chardonnay californiani (i vini del 2015 un po’ sotto di quelli del 2014, e ancora più di quelli dell’annata 2013, la migliore degli ultimi anni). Al Top uno Chardonnay della Napa Valley del 2014. E’ poi Tim Fish a presentare i “campioni” degli Zinfandel: grandi 2014 e 2015 sulla stessa linea. Per Fish il migliore è uno Zinfandel della Russian River Valley del 2014. Non si beve soltanto, e infatti Harvey Steiman parla , nel suo servizio, delle migliori tavole di Los Angeles, prima della rassegna di Mary Ann Worobiec dei migliori vini australiani: nel 2016 più brillante lo Shiraz di Barossa e Mc Laren Vale, rispetto a quello di Victoria, confronto più equilibrato invece nelle annate 2015 e 2014, bene il Cabernet di Coonawarra.
Dopo la lista dei migliori assaggi , una breve carrellata dei nuovi produttori da seguire. Una lunga intervista a Louis Latour, della storica Maison borgognona, è l’oggetto dell’ultimo servizio di questo numero. Nell’articolo di Bruce Sanderson è anche una selezione dei vini della casa nei suoi diversi comparti (Domaine, con vigne di proprietà, Maison de négoce, e marchi collegati, Simonnet-Fèvre a Chablis e nell’Auxois, ed Henry Fessy nel Beaujolais. Si chiude come sempre con la Buying Guide. Le Stanze di Poliziano 2013 e il bolgherese Pino di Biserno sono nella lista dei vini Highly Recommended di questo numero, il Bruciato di Antinori e il Dogliani di Poderi Einaudi sono tra gli Smart Buys.
Infine la pagina di Dr. Vinny, ancora sulle cantine.