Stampa estera a portata di clic: Decanter, n.8, Maggio 20184 min read

Italia, Italia e ancora Italia. E’ interamente dedicato all’Italia, questo numero di maggio. Il titolo grande é esplicito: “Eccitante Italia”. E poi, gli altri titoli: i migliori Chianti Classico, Valpolicella superiore e San Gimignano degustati. E ancora: Sicilia, Soave & Calabria, i personaggi del vino italiano: Aldo Conterno e Alois Lageder. Il resto del mondo: Pinot grigio e  i vini del Rodano settentrionale del 2016. Infine, il dibattito: Botti, barrique o anfora?

Si comincia proprio con quest’ultimo tema. Sono molti i produttori che cominciano a fare a meno del legno, ma utilizzano recipienti di altri materiali per le fermentazioni e l’affinamento. Acciaio, vasche di cemento e naturalmente anfore.

Simon Woolf presenta i migliori da lui assaggiati.  98 punti su 100 per il Magma siciliano 2014 di Cornelissen, subito dopo , con 97/100, due bianchi (il Timorasso Costa del Vento 2010 di Vigneti Massa e la Vitovska Amphora di Vodopivec 2012).

Segue l’intervista ad Alois Lageder, campione della vitivinicultura biodinamica in AltoAdige. A intervistarlo é Richard Baudains che ha visitato la sua cantina e assaggiato i suoi vini.

Tocca poi a   Stephen Brook presentare i vini siciliani: ci sono molti nomi noti: quello che sembra averlo maggiormente colpito é il Faro 2010 di Palari (95/100).

Soave: secondo Michael Apstein qui la chiave é il produttore e l’uscita di molti  produttori top dalla DOCG rappresenta un problema.  Spiccano il  2014 di Gini e il Calvarino di Pieropan 2015.

L’articolo che segue, il profilo del mese, ci conduce in Piemonte. Stephen Brook  delinea il ritratto  e la storia della cantina Poderi Aldo Conterno, dall’eredità ricevuta dal padre Giacomo nel 1961 alla morte di Aldo (nel 2012). 97 punti per il Barolo riserva Granbussia 2009 e 96 per il Romirasco 2013.

Si torna a sud, per parlare di una regione  ancora molto poco conosciuta. Eppure, con le sue 350 varietà indigene, il suo potenziale é enorme. Ne parla Walter Speller, che propone la sua lista dei sei produttori da  conoscere assolutamente e i vini più interessanti. Al top il Magno Megonio 1999 di Librandi (94/100), ma cresce il Cirò.

Eccoci ai migliori Pinot grigio selezionati da Andrew Jefford. Moltissima Alsazia : suoi sono i migliori 11, con la sola eccezione del Sand Dollar neozelandese di Greystone 2014 , terzo. C’é anche l’Italia, con 8 vini tra i migliori 35. Il migliore, per Hefford, é il Punggl di Nals Margreid, tredicesimo, con 92/100. Ovviamente soprattutto Alto Adige, poi Friuli . Usciamo dall’Italia con il vintage report dedicato ai vini del Rodano settentrionale (annata 2016), di Matt Walls. Inferiore al 2015 e al 2010, ma migliore dei più sofferti 2011 e 2013 e soprattutto del difficile (non solo da noi) 2014. I punteggi più alti sono nelle zone più prestigiose (Hermitage e Côte-Rotie), 100/100 per l’Hermitage di Jean-Louis Chave e il Côte-Brune di Jamet, ma ci sono molte belle riuscite a Cornas  e sorprese molto positive a Saint-Joseph. Siamo intanto arrivati alla sezione dedicata ai Panel tasting, alle degustazioni seriali. Tre vini italiani sotto esame: Chianti Classico Riserva e Gran Selezione 2013 e 2014, Valpolicella superiore (ultime annate, dal 2011, ma c’é anche un 2009), e infine Vernaccia di San Gimignano (vendemmie dal 2011).

Chianti classico: annata “classica” la 2013 , 2014 molto problematica.Nessun vino “eccezionale”, ma 7 outstanding (ossia 95-97/100), sei dei quali dell’annata 2013 (unico vino del 2014 il Casasilia Gran Selezione di Poggio al Sole),  e ben 73 “altamente raccomandabili” ((90-94 punti), tra i quali sono ancora i vini del 2013 ad eccellere.  Valpolicella superiore: anche qui un ottimo 2015, 2013  meno regolare, ma con buone riuscite, 2012 un’annata potente, ancora in crescita; 2014 molto problematico  e vini da bere presto.

La giuria di Decanter ha considerato eccezionale (98/100) il solo Valpolicella Superiore di Dal Forno del 2011. Sono cinque i vini outstanding (al top, con 96 punti, il Campogadis 2013 di Ernesto Ruffo) , con la sorpresa di tre vini dell’annata 2014;  più numerosi (31) sono infine i vini “molto raccomandabili”. Ottima la qualità  tra le Vernaccia di San Gimignano, secondo Susan Hulme. Al vertice sono  il Carato di Montenidoli 2012 e il Vigna ai Sassi riserva della Tenuta Le Calcinaie (entrambe valutate 95/100).

Elisabetta Fagioli

Anche l’itinerario del mese é italiano: questa volta Decanter si occupa delle terre del Verdicchio.Micaela Morris suggerisce un “suo” itinerario dalla costa di Jesi a Matelica. E italiana é anche la bottiglia leggendaria del mese: si parla infatti del Vintage Tunina 1997 di Jermann. Ovviamente, come sempre, Spurrier  parla del Fine Wine e Christelle Guibert dei suoi weekday wines. Anche qui c’é un po’ d’Italia (una Barbera d’Asti e  una Tintilia molisana ).

Che altro?  Come in tutti i numeri di Decanter, la bella foto grande di apertura, dedicata alle vigne di Brolio, nel Chianti classico, l’editoriale di Stimpfig, le notizie del mese (Bordeaux dopo le gelate), le lettere dei lettori, le pagine dei columnists (Jefford a proposito del cosiddetto non-interventismo in cantina), e poi , verso la fine, le Notes & Queries, il Market Watch (ritorno ai futures): un’occhiata ai prezzi dei Bordeaux e dei vini più prestigiosi delle altre parti del mondo (stavolta si “salta” l’Italia) ed é davvero finita.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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