Stampa estera a portata di clic: Wine Spectator, vol. 434 min read

In copertina sono  tre vignette una accanto all’altra: la prima raffigura delle bottiglie di vino, la seconda una coppia al lavoro, davanti a una barrique e la terza un paesaggio di vigna.  Illustrano il titolo principale di questo numero “Editor’s Notebook”, con il sottotitolo “Racconti di vini, gente e luoghi”.

I titoli più piccoli: “Smart Buys (Acquisti intelligenti): 1.450 vini da 90 punti o più a 30 dollari o meno”, “Vintage Port 2016, un’annata classica” e “Torta facile al cioccolato amaro”. Di quest’ultimo é presto detto: si tratta di un breve articolo di Owen Dugan, nell’ambito della sezione “Cioccolato” di GrapeVine, che  apre la rivista con le sue rubriche, e descrive una ricetta per preparare una semplice torta al cioccolato fondente.

Non c’é molto da dire anche sull’ampio servizio (circa 20 pagine), il primo tra quelli annunciati in copertina , dedicato ai migliori value-wine, ossia i vini di qualità a prezzo favorevole. Si tratta infatti solo di un lungo elenco di cantine e di cuvées , raggruppate secondo il paese di provenienza (in ordine alfabetico, cominciando dagli altri paesi , per concludersi con quelli  USA). Di ciascuno sono riportati solo il nome del vino e della cantina, l’annata, il prezzo e naturalmente (la cosa più importante, a quanto pare, per i lettori di WS) il punteggio.

Foto Apsana Macchi

Non avrebbe alcun senso entrare nel dettaglio di ognuno, per cui mi limiterò a dire che tra i paesi considerati c’é anche l’Italia, i cui vini  sono rubricati in quattro categorie: Italia nord-est, Piemonte, Sud Italia, Toscana/Chianti classico ; Toscana (senza altre specificazioni), Toscana/Altro, e infine Italia/Altro. Non si comprende il motivo per cui la Toscana, a differenza di tutte le altre regioni, abbia a disposizione ben tre categorie solo per sé, e non é immediatamente trasparente la distinzione tra le categorie “Toscana” e “Toscana/Altro”. Probabilmente la prima comprende i vini con la denominazione igt regionale e la seconda tutte le denominazioni d’origine diverse dal Chianti classico (compresa Rufina). Bah!

I migliori in base al rapporto qualità (punteggio)/ prezzo second WS? Per i vini del Nord-Est, il Soave classico Otto di Prà 2016 e l’Alto Adige Chardonnay Merus 2017 di Tiefenbrunner, entrambi con 91/100 per 16 dollari USA. Piemonte: Barbera d’Asti Leradici 2016 di Mauro Molino , 93/100, che precede il Barolo Undicicomuni Arnaldo Rivera 2013 di Terre del Barolo, con lo stesso punteggio ma al costo di 30 dollari, anziché 18.

Sud Italia: al vertice sono tre vini a pari merito, il Greco di Tufo Vigna Cicogna 2016 di Benito Ferrara, l’Etna bianco 2017 di Planeta e  L’Etna 2016 di Le Vigne di Eli , tutti con 91/100 e venduti a 24 dollari la bottiglia. Chianti classico: Chianti cl. 2015 Poggio Bonelli, 95/100 e 25 dollari.Toscana: Toscana Il Toro 2015 Castello Romitorio, 94/100 e 25 dollari. Toscana/Altro: Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2013 Carpineto, 95 punti e 30 dollari. Altri italiani: Emilia Trebbiolo di La Stoppa , 91/100 e 22 dollari .

Siamo intanto giunti al servizio  clou di questo numero, annunciato dal titolo più grande della copertina: “Il taccuino dell’editor”,comprendente 9 testimonianze di altrettanti autori  di WS sui vini, le persone e i luoghi che li hanno maggiormente colpiti nel 2018. Si comincia con un incontro  di Thomas Matthews con Peter Sisseck (Pingus) e si finisce con quello di Mary Ann Worobiec con Samantha Rudd. Tra questi c’é anche un ricordo di Alison Napjus della sua visita a Soave da Pieropan.

L’ultimo servizio di questo numero, che precede la Buying Guide, é quello dedicato al Porto Vintage del 2016: scarsa la quantità, ma ottima la qualità, con vini entusiasmanti. 96/100 la valutazione media dell’annata , generalmente “dichiarata” da tutte le case produttrici, superior, per WS, anche dell’ottimo e celebratissimo. Frutto   esuberante,  bella acidità, razza e struttura.

Al vertice delle preferenze di James Molesworth, che  ha firmato questo articolo, é il Nacional di Quinta do Noval (99/100), seguito da un gruppetto di sette altri Vintage, con un solo punto di meno,  che comprende Dow, Graham, Taylor & Fladgate e Quinta do Vesuvio.

Ecco quindi la Buying Guide, 25 pagine di assaggi di vini ,a ciascuno dei quali é attribuito un punteggio in centesimi e distinti per paese di produzione. Nelle categorie di maggior prestigio, si nota la presenza di due Chianti Classico: l’Ottantuno Gran Selezione 2015 di Luiano , con 95/100, e la Riserva del 2015 di Vecchie Terre di Montefili, 94/100.

Quanto al resto: l’editoriale di Shanken e Matthews (“Tasting and Tasters”: I Top 100 sono l’X Factor, ma non bisogna dimenticare  che, al di fuori di essa, ci sono  diverse migliaia di vini di altissima qualità), il Feedback dei lettori,  le Rubriche di GrapeVine: del cioccolato si é detto, ecco allora il 2018 del vino in prospettiva, le notizie (gli incendi in California), i viaggi, il caffé (si parla di Illy),  gli spirits (questa volta dedicata ai  libri che ne parlano), il Wine Focus (I vini segreti della Svizzera), lo Shopper, e le pagine dei columnist: Laube (avventure in Sud Africa) e Sanderson (a proposito di barrels e del loro impatto sui vini).Si chiude con il Perfect Match: Un Riesling alsaziano (del Domaine Gresser) per Baeckeoffe (piatto alsaziano: una specie di spezzatino con patate e alter verdure, molto speziato).

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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