Stampa estera a portata di clic: Decanter, World Wine Awards. Numero speciale4 min read

Questo fascicolo speciale è interamente dedicato al tema annunciato in copertina con uno sfondo di bottiglie di vini di tutto il mondo: i vincitori dei World Wine Awards di Decanter per l’anno appena passato, il 2020. Nell’editoriale di apertura Andrew Jefford, uno dei  co-chairs delle équipes di esperti deputate agli assaggi, dal titolo “La ricerca del migliore”, illustra come sia stato possibile espletare questo concorso anche nell’anno della grande pandemia, adottando opportuni “strict socially distanced protocols”. La procedura di selezione dei premiati, a cui hanno partecpato quest’anno ben 16.158 vini, prevede diverse fasi di assaggio. La prima ha lo scopo di individuare  i vini ammissibili (che abbiano cioè raggiunto almeno 83-85/100), e successivamente quelli ai quali saranno assegnate le medaglie di bronzo (86-89 punti)  , argento(90-94 punti)  e oro (95-96/100).

Gli assaggi sono effettuati da un gruppo di esperti di dimensioni variabili nell’ambito di ciascun panel regionale presieduto da un regional chair, poi, nel  secondo stadio vengono riassaggiati  i vini che sono stati riconosciuti degni dell’oro, per individuare un più ristretto numero di vini, meritevoli di un punteggio da 97 a 100, ai quali attribuire la medaglia di platino. Il retest è effettuato sotto il diretto coordinamento di uno dei due co-chair (Andrew Jefford e Sarah Jane Evans, coadiuvati dal consultant co-chair Michael Hill Smith), insieme con alcuni esperti estratto dai regional chairs. Infine, nel terzo stadio, i vini riconosciuti meritevoli della medaglia di platino sono riesaminati per individuare i migliori in assoluto (Best in show).

Una speciale classifica riguarda i vini “Best value in show”, ossia i migliori dei migliori che rientrino in una fascia di prezzo non superiore ai 15 pounds. Alla fine di questa complessa procedura selettiva sono stati premiati 7.508 (45.45%) vini con la medaglia di bronzo, 5.234 (31.69%) con la medaglia d’argento, 537 (3.25%) con quella d’oro e 178 (1.08%) di platino. Infine, al vertice della gerarchia, i 50 vini (0.3%) Best in Show.

Non potendo riportare qui i nomi di tutti i chairs regionali, mi limiterò a menzionare quelli che hanno avuto il compito di assaggiare i vini italiani, compresi in sei grandi categorie (Northern Italy, Central Italy e Southern Italy + Piedmont, Tuscany and Veneto). Va innanzitutto detto che non per tutti i paesi è previsto un simile livello di specificità. Solo la Francia supera il nostro paese per numerosità di categorie esaminate (Sono nove:Alsace, Bordeaux, Burgundy,Champagne, Languedoc-Roussillon, Loire, Provence, Rhone, South-Ovest & Other regions) . Gli altri non vanno oltre le due sottocategorie o sono compresi in una sola. Dei tre co-chairs che coordinano l’insieme delle degustazioni si è detto. Quanto ai chair regionali responsabili dell’assaggio dei vini italiani, sono: Michael Garner per il Nord Italia, Andy Howard per il Centro e Anthony Rose per il Sud; Stephen Brook per il Piemonte, Ben Robson per la Toscana e Richard Baudains per il Veneto.

Infine, ecco qualche dettaglio sui premi. Per quanto riguarda i Best in Show (i migliori dei migliori), l’Italia ha ottenuto 8 Award sui 50 totali (16%)  (3 il Piemonte, 2 il Nord Italia, 1 ciascuno Toscana, Italia Centrale e Sud Italia). La Francia ne ha ottenuto 12, pari al 24% (a tirare il gruppo Bordeaux e Champagne con tre Award ciascuno), l’Australia 6, il Portogallo 5 (di cui 3 per i liquorosi di Porto e Madera), 4 la Spagna,3 gli Stati Uniti. Tra i Platinum, l’Italia ha ottenuto  37 medaglie (il 21%), superando questa volta la Francia (34). Tra le sezioni regionali  sono state Piemonte, con 12 e Toscana con 9 a fare man bassa.  Per il resto del mondo, la Spagna , con 20 medaglie, precede l’Australia (17), il Portogallo e l’Argentina  (11 ciascuna). Spiccano le 8 medaglie assegnate all’Europa nord orientale (5 all’Ungheria, 2 alla Moldova e 1 alla Rep. Ceca) e ai  i Balcani (4 Slovenia, 3 Croazia e 1 Serbia) ,  le stesse della Germania , e le 4 assegnate al Regno Unito. Per concludere vediamo gli otto  vini italiani scelti   per il gruppo dei migliori in assoluto, i Best in Show: Montefalco Sagrantino Moretti Omero 2016, Valle Isarco Kerner Aristos Cantina Valle Isarco 2018, Maturum Lagrein riserva Martini & Sohn 2017, Barolo Aculei La Bioca 2016, Barolo L’Astemia Pentita 2016, Barbaresco  ris. Spezie Vite Colte 2010,  Etna sup.bianco  contrada Villagrande Barone di Villagrande 2017, Brunello di Montalcino Argiano 2015.

Quest’anno il fascicolo si chiude con le medaglie d’oro, senza riportare in dettaglio quelle d’argento e di bronzo. I curiosi potranno ritrovarle tutte  a questo indirizzo web.

Guglielmo Bellelli

Nella mia prima vita (fino a pochi anni fa) sono stato professore universitario di Psicologia. Va da sé: il vino mi è sempre piaciuto, e i viaggi fatti per motivi di studio e lavoro mi hanno messo in contatto anche con mondi enologici diversi. Ora, nella mia seconda vita (mi augurerei altrettanto lunga) scrivo di vino per condividere le mie esperienze con chi ha la mia stessa passione. Confesso che il piacere sensoriale (pur grande) che provo bevendo una grande bottiglia è enormemente amplificato dalla conoscenza della storia (magari anche una leggenda) che ne spiega le origini.


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