Soave Multiverso: un format diviso in tre 3 min read

Giovane, bello e smart: è questo ciò che vogliono comunicare i produttori del Soave e lo hanno fatto durante la prima di “Soave MultiVerso”, il nuovo format ideato dal Consorzio di Tutela del Soave. Tre serate organizzate nella suggestiva cornice del Palazzo del Capitano, sede del municipio di Soave.
In questo contesto si è voluto rilanciare ciò che prima della pandemia era “Soave Versus”, che negli ultimi anni veniva ospitata al Palazzo della Guardia a Verona.

Tre serate a stretto contatto con i produttori hanno permesso a questi ultimi di raccontare le proprietà dei loro vini, parlandone in modo semplice ma esaustivo non solo agli esperti del settore ma anche a coloro che il vino lo conosco ancora poco, abbinando gli assaggi a sfiziosi finger food.

La scelta di riportare nel luogo d’origine il format è stata quasi d’obbligo dopo che quest’anno Soave è stato eletto “Borgo dei Borghi 2022”, occasione per poter permettere ai visitatori di ammirare le viuzze, il castello e le altre bellezze del borgo Questa sinergia ha permesso di rilanciare con maggior visibilità il nuovo Manifesto Programmatico del Soave, rivolto ad un pubblico trasversale.

Oltre 20 aziende hanno esposto le loro eccellenze prodotte su terreni basaltici e vulcanici. che regalano vini ricchi, con profumi immediati di grande finezza e molto cangianti.

Vini che possono essere longevi, con mille sfaccettature espressive date dal connubio tra terra, vigna e cantina. La qualità cresce anno dopo anno, basta andare a vedere i risultati degli assaggi per la guida Winesurf.

I numeri per questo prodotto sono davvero importanti, 500.000 hl (la stragrande maggioranza in pianura)  di produzione annua, che rappresentano il 60% del vino prodotto nella provincia di Verona. Questi numeri meritano una consapevole volontà di rinnovo e ripartenza.

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Si vuole crescere anche e soprattutto attraverso lo strumento del Manifesto Programmatico del Soave, che si può riassumere nei tre aggettivi suddetti: giovane, bello e smart.

–        “Giovane” che parli il linguaggio dei giovani, perché è nelle loro mani che è posto il futuro. Capaci di apportare cambiamenti (pur non essendo necessariamente esperti di vino), curiosi e alla ricerca di “cose buone e belle”. Saranno i giovani, quindi, i protagonisti e nello stesso tempo i destinatari dei nuovi progetti di comunicazione ideati dal Consorzio del Soave

–        “Bello” ne è testimone la bellezza del borgo medioevale di Soave: le sue colline, con l’ampia distesa di vigneti di garganega, sono una vera e propria “icona di bellezza”. Bellezza per nutrire la mente ed innescare così nuovi circoli virtuosi.

–        “smart” il Soave intelligente, consapevole, moderno, cosciente dei picchi di eccellenza che può raggiungere anche grazie alle Unità Geografiche Aggiuntive.

Questo, secondo il Consorzio,  nei prossimi anni dovrebbe portare il Soave ad un adeguato riconoscimento a livello nazionale e (perché no?) anche internazionale, grazie al vicino Lago di Garda e alla sua grande affluenza turistica.

Letizia Simeoni

Beata la consapevole ignoranza enologica. Finchè c’è ti dà la possibilità di approcciarsi alla conoscenza! Prosit.


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