Se dico over 40° a fine agosto voi a cosa pensate?3 min read

Se dico over 40 gradi a fine agosto, la prima cosa che vi verrà in mente sono le temperature all’ombra. Eppure dovreste sapere che per me gli over 40 gradi sono solo quelli alcolici.

Comunque, visto che settembre è all’orizzonte, è ora che vi parli del lato “spiritoso” del Müller Thurgau:  la grappa della Val di Cembra che ho avuto tempo di conoscere e apprezzare durante la 32^ Rassegna del Müller Thurgau che si è tenuta per dal 4 al 7 luglio in Val di Cembra.

Grappa è sinonimo di schiettezza, come molte cose della vita di montagna. No mezze misure, please. La viticoltura qui è eroica, i canti sono quelli potenti dei cori alpini, le porzioni targate alpini abbondanti (provate a chiedere una mezza porzione di polenta e fagioli a luglio e poi… converrà camuffarsi  indossando impermeabile e occhiali scuri) e le gite si fanno in elicottero, in particolare sorvolando le Piramidi di Segonzano fatte di ‘oro rosso’, ovvero di porfido.

Si, avete letto bene, elicottero, stile Magnun PI.

Perciò rassegnatevi, il Müller Thurgau che vi racconto non è quello fresco e estivo  che piace al nostro direttore.

E’ quello prossimo ai 40°, quello trasformato in grappa che abbiamo degustato guidati passo per passo dagli esperti dell’Istituto di Tutela Grappa del Trentino.

Intanto chiariamo un concetto: come nel vino anche nella grappa la qualità della materia prima è fondamentale: se le vinacce non sono perfette e non vengono distillate in condizioni di integrità, il prodotto finale non potrà che risultare di scarso livello. Perciò industriale non può fare rima con alta qualità: se annulli i profumi bevi solo alcool.

In Italia abbiamo circa 120 distillerie, di cui 30 nella provincia di Trento. I numeri non sono un’opinione, qui la qualità è esercitata da grandi e piccole aziende con metodo e costanza.

Detto questo, nonostante la fondamentale  potenza sensoriale, una grappa deve accarezzare il naso ed essere vellutata sulle papille gustative: il grado alcolico non giustifica uno ‘schiaffo’ al vostro palato e al vostro morale.

Se volete bere bene, ecco che cosa potete trovare in 8 grappe selezionate di Müller Thurgau targate Valle di Cembra.

Cappelletti –  Trasparente, al naso si riconosce mela matura, frutta esotica tra cui ananas, note di vaniglia. In bocca la sensazione dolce riporta alla  sua ricchezza aromatica che bilancia la lieve pungenza sul finale.

Marzadro – Trasparente, non molto intensa al naso, vi si riconosce comunque la radice di liquirizia, che personalmente richiama l’infanzia. Calda e persistente in bocca, non aggressiva, un bere elegante.

Paolazzi – Trasparente, al naso fiori bianchi di tiglio, identitari delle grappe della Valle di Cembra. Da notare il residuo zuccherino minimo (7 g/litro) come tutte le grappe trentine che si mantengono molto sotto le indicazioni nazionali (20 g/litro).

Paolazzi Riserva- (30 mesi di barriques) – colore ambrato, al naso evoca mela matura, vaniglia, foglia di olivo e caramella mou. Nel complesso rotonda, ma anche qui un accenno di pungenza alcolica.

Pilzer – Trasparente, con profumi di fiori bianchi e salvia, è delicata in bocca, altro prodotto elegante.

Casimiro – Trasparente, con i profumi erbacei tipici del Müller Thurgau, poco complessa ma di buona finezza al palato.

Bertagnolli – Trasparente, con sentori di mela verde e liquirizia non molto intensi e con una lieve pungenza finale.

Castel San Michele (Fondazione Mach) – Trasparente, qui è la territorialità che emerge, con profumi di albicocca, frutto tra i descrittori del Müller Thurgau, a cui si aggiungono vaniglia e fiori bianchi. Uno di quei prodotti che definirei rassicuranti.

Confrontare le qualità delle grappe trentine da Müller Thurgau è stato interessante e formativo, perché la ricerca di profumi e caratteristiche del vitigno, “trasformato” e  declinato in modo diverso, lo porta fuori dai normali standard degustativi, facendo risaltare maggiormente  tecniche e maestria che possono valorizzarlo o appiattirlo. Insomma, se si dice “In vino veritas”  in grappa come si dirà?

Barbara Amoroso Donatti

Appassionatissima di vino e soprattutto “liquidi con qualche grado in più”. Punto di riferimento del giornale per tutto quanto riguarda il mondo dei superalcolici.


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