Rewine: viaggio nel Canavese dei giovani produttori6 min read

La frase della canzone di  Zucchero Fornaciari “Baila Morena/sotto questa luna piena” mi è girata in testa per due giorni, anche se la morena in questione è molto difficile che abbia ballato, sia in un remoto passato che tantomeno adesso.

Anfiteatro morenico del Canavese

Sto parlando dei detriti morenici che, nel  periodo Quaternario, il ghiacciaio portò a valle e formarono l’anfiteatro morenico di Ivrea . Si parla di uno strato di detriti di 900 metri di altezza, che dettero forma al suolo del Canavese, territorio nel nord-ovest del Piemonte, al confine con la Valle d’Aosta. Qui sabato 25 e domenica 26 giugno (il 27 non era dedicato alla stampa) è stata organizzata Rewine, una manifestazione che ha messo in mostra le  importanti e poco conosciute sfaccettature enoiche di questo territorio.  

Ma il bello di Rewine non è stato tanto il presentare vini e territorio, quanto il come e da chi sono stati presentati. Mi riferisco da una parte alle due importanti (direi basilari e non mi sembra di esagerare) lezioni di Armando Castagno e dall’altra ai Giovani Vignaioli Canavesani, organizzatori dell’evento, in cui hanno infuso, passione , bravura e tanta voglia di fare. Con giovani produttori del genere questo territorio è destinato non solo a decollare, ma a divenire esempio di come si comunica un luogo del vino.

Le due lezioni di Armando avrebbero bisogno ognuna di un articolo molto lungo, ma cercherò di riportare non quanto Armando ha detto ma quello che dovrebbe essere il reale succo del suo discorso e a chi è rivolto.

Per farlo non uso le sue parole, ve le mostro direttamente

La definizione di terroir di Armando Castagno

Questo sunto, arrivato al termine di una dissertatio di grande profilo, secondo me vuole anche  far comprendere quanto l’idea di terroir sia lontana e inarrivabile se sei un singolo produttore: si tratta di un gioco di squadra, fatto con regole precise, soprattutto etiche e che possono portare a risultati solo se condivise da tutti e non imposte dall’alto. Pensando alla voglia di protagonismo di tanti, per altro bravi, produttori italiani, le parole di Armando sono una pioggia salvifica e purificante, che dovrebbero indirizzare la strada a molti. Per questo spero Armando voglia riportarle in un libro , per permettere a tutti di poterle apprezzare.

Carema

La seconda lezione ci ha portato dal terroir al cru, dall’Erbaluce al Carema, con una presentazione che potrei definire “ritorno al futuro”. Carema in passato non è mai stata un luogo da centinaia di ettari, al massimo è arrivata a poco più di 60 , suddivisi tra la zona “pianeggiante” di fronte al paese e le meravigliose terrazze create nel tempo dall’uomo.

Partendo da una vecchia mappa Armando si è spinto a censire ben 43  cru di Carema, infondendo in tutti noi la speranza che un giorno questo unico e straordinario luogo di-vino possa ritornare ai fasti della fine del XX° secolo.

E la speranza di una sua rinascita, che coinvolga tutto il Canavese e quindi anche il territorio dell’Erbaluce di Caluso  e naturalmente quello di Settimo Vittone, che confina con Carema, ha vigneti di uguale bellezza ma non ha una propria DOC, è riposta nelle mani di un manipolo di giovani produttori. Alcuni li conoscevo, altri ho avuto il piacere di incontrarli nei due giorni passati tra degustazioni, visite in vigna e in cantina.

Il sunto di ReWine è proprio nello spirito che aleggia nell’aria e che non può non colpirti. Sei in una vigna di Caluso o sulle terrazze di Carema e senti attorno a te un’aria giovane: prima ho citato  Zucchero ma ora mi viene in mente Battiato quando dice  “Per un istante ritorna la voglia di vivere a un’altra velocità”. In effetti questi ragazzi stanno viaggiando ad un’altra velocità anche perché hanno di fronte a loro mille sfide , non ultima quella di riuscire a creare un territorio unito producendo vini così diversi. Questo non solo per le uve coltivate ma anche perché è indubbio che il territorio dell’Erbaluce di Caluso, dove si trovano alcune vere e proprie chicche,  abbia molte più diversità stilistico/qualitative del Carema. 

Pergole di erbaluce a Caluso

L’erbaluce è un vitigno difficile, che ha bisogno di “spazio” e mal sopporta essere condotto a filari: predilige la pergola e lasciar andare i suoi tralci in libertà. Dalle sue uve nascono vini fermi, spumanti metodo classico e gli storici passiti, una trimurti radicata da anni ma che ha bisogno di regole e comportamenti diversi sia in vigna che in cantina. Per questo il mio consiglio, per i giovani che crescono, è scegliere una, massimo due tipologie e concentrarsi su quelle.

A Carema, terra di sogni e di chimere (anche alle canzoni di  Claudio Villa sono arrivato…) il rischio di disperdersi non esiste, anzi. Ci diceva il neopresidente della Cantina Produttori di Carema (anche lui giovanissimo) che riesce annualmente ad ampliare le sue vigne di ben… 25 metri. A queste velocità il picotendro (alias nebbiolo) e le altre uve locali che confluiscono nel Carema avranno tempo per crescere e moltiplicarsi.

In definitiva le tre giornate di ReWine ci hanno mostrato, senza falsi pudori,  un territorio variegato dove comunque la qualità sta diventando (o è diventata da tempo) l’unica strada per emergere.

Carlo Macchi

Sono entrato nel campo (appena seminato) dell’enogastronomia nell’anno di grazia 1987. Ho collaborato con le più importanti guide e riviste italiane del settore e, visto che non c’è limite al peggio, anche con qualcuna estera. Faccio parte di quel gruppo di italiani che non si sente realizzato se non ha scritto qualche libro o non ha creato una nuova guida sui vini. Purtroppo sono andato oltre, essendo stato tra i creatori di una trasmissione televisiva sul vino e sul cibo divenuta sicuramente la causa del fallimento di una nota rete nazionale. Riconosco di capire molto poco di vino, per questo ho partecipato a corsi e master ai quattro angoli del mondo tra cui quello per Master of Wine, naturalmente senza riuscire a superarlo. Winesurf è, da più di dieci anni, l’ultima spiaggia: dopo c’è solo Master Chef.


LEGGI ANCHE