Mi fa molto piacere che Fabio Giavedoni su Slow Wine prenda di petto il tema del “secessionismo naturale”, cioè dei due saloni che i produttori di vini naturali (cosi vengono definiti) organizzano in concomitanza con il Vinitaly ed abbastanza vicino a Verona, in modo da poter approfittare del grande indotto della Fiera. Sia in video (vedi) che in un mio articolo avevo parlato (leggi) di questo fatto, cercando di farli riflettere su questa assurda divisione dalla più importante fiera italiana e addirittura tra loro. Se la seconda divisione può essere definita anacronistica la prima puzza tanto di “furbetto del vinellino” che si separa dagli impuri ma li sfrutta neanche tanto sotto sotto. Sono quindi d’accordo con Fabio: potrebbero tranquillamente trattare col Vinitaly (avrebbero infatti un grosso potere contrattuale) oppure dimostrare di saper camminare da soli organizzando un bel salone dei naturali in un periodo diverso.