Dopo l’approvazione due giorni fa della legge sul biologico ci troviamo di fronte ad un vero e proprio giallo con al centro l’agricoltura biodinamica.
A dimostrazione di come il tema biodinamico si o no non fosse proprio peregrino Una decina di giorni fa era intervenuto addirittura Paolo Mieli, con un editoriale sul supplemento settimanale “7” del Corriere della Sera, dove spiegava come la posizione della senatrice a vita Elena Cattaneo (da sempre fortemente contraria al biodinamico) avesse avuto successo. Successo dovuto da una parte all’aiuto pratico del deputato Riccardo Magi che aveva predisposto gli emendamenti e dall’altra nientepopodimenoche dall’asse composto dal Nobel Giorgio Parisi e dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Una storia forse molto romanzata ma alla fine la Cattaneo sembrava l’avesse vinta.
Invece mi arriva un comunicato stampa dove AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio e FederBio esultano per l’approvazione della legge.
Ma come, mi domando, festeggia anche la principale associazione italiana per la biodinamica? Non era stato escluso il cornoletame e compagnia dalla legge?
In realtà no, perché ben in tre passaggi importanti e cioè nell’articolo 1 comma 3, articolo 5 comma 3 e articolo 8 comma 1 si parla di biodinamica.
Quindi quello che era uscito dalla porta rientra dalla finestra: la senatrice Cattaneo (cioè Magi) aveva presentato degli emendanti anche a questi punti che però sono stati bocciati.
Alcune brevi considerazioni.
La prima è che aggirarsi tra i meandri di una legge italiana è peggio che girare per le foreste del Borneo di salgariana memoria.
La seconda è che spero vivamente che questa “resurrezione normativa” riguardante il biodinamico possa servire a rendere reale un dibattito tra questo mondo e quello scientifico, in modo da capire, se non altro, perché in moltissimi casi la biodinamica funziona.
La terza si desume dai fatti: mi pare chiaro che alla senatrice Cattaneo, nemica con tutte le sue forze del cornoletame, il parlamento italiano “abbia fatto un corno”.